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La civiltà autentica presuppone che si paghino fedelmente le tasse

Affinché un Paese e/o un popolo possano definirsi civili, occorre che, nel loro ambito, siano radicati in posizione dominante, e siano concretamente rispettati, i seguenti valori: buona creanza, onestà, correttezza, rispetto delle leggi, rispetto del prossimo, compimento del proprio dovere.
 
Canoni semplici, chiari, praticabili e, secondo me, di sicura efficacia. E però, ai fini del loro soddisfacimento, va innanzitutto tirata fuori, e messa in gioco, la volontà, sia a livello individuale, sia a livello collettivo. Proseguendo su questo registro, c’è da rilevare, o meglio ricordare, che, in una nazione civile, bisogna essere specchiati anche nei confronti del Fisco.
 
In proposito, invece, con la sola enucleazione dei cittadini lavoratori dipendenti i quali pagano le tasse direttamente mediante ritenuta alla fonte, si può affermare, senza tema di smentite, che esistono più “nemici” che “amici” dell’amministrazione tributaria. A voler tracciare i lunghi elenchi d’esempi esistenti, si diverrebbe noiosi; valga, per tutti, uno solo, particolarmente a portata di mano.
Chi non si trova, alla fine, nella necessità di sottoporsi ad una visita medica specialistica?

Orbene, ricorre sovente il caso che, per tranquillità, si chiede un appuntamento a professionisti favorevolmente sperimentati o noti per la loro attività in ambito ospedaliero, i quali, dopo l’orario in corsia o in sala operatoria, ricevono il pubblico anche nel loro studio privato.
 
Belle ricette, tanto d’intestazione Dottor/Professor Tizio, primario di…ecc.ecc. e, soprattutto, belli onorari richiesti con estrema naturalezza e che passano da mano a mano senza ombra di ricevuta, dell’ordine, secondo una recente personale esperienza, di 120 euro a fronte di una visita di 6 o 7 minuti, in parte, peraltro, scivolati via in amena conversazione.

 
Ecco, un veloce calcolo: considerando l’arco di tempo dalle ore 16 alle 20 su cinque giorni settimanali, lo specialista in questione effettuerà, all’incirca, 2100 visite l’anno, che fanno 300.000 euro di onorari. Tasse che affluiscono nelle casse dello Stato, zero assoluto.
 
Un reddito imponibile e un’evasione, quindi, di entità significativa per un singolo soggetto. Quante migliaia di medici specialisti sono in attività e a quanto ammontano i mancati introiti per l’Erario? Da parte di taluni, si osserva che il cittadino dovrebbe denunciare i casi in cui s’imbatte, senza minimamente pensare, però, che il cittadino, nella fattispecie, è anche un paziente e, come tale, si preoccupa di essere assistito e curato al meglio nei suoi problemi di salute e, perciò, non se la sente di creare casini.
 
Dal momento che operano in posizione del tutto diversa, perché, invece, le Fiamme Gialle e i dipendenti delle Agenzie delle Entrate, sono decine e decine di migliaia, non vanno a piazzarsi, davvero in maniera organizzata e a tappeto, all’esterno d’ogni studio professionale, di qualunque settore?
 
Non è una cosa difficile, né tanto meno irrealizzabile; anche a tale proposito, è sufficiente che vi sia la volontà, la volontà reale di farlo.

Chissà se, un giorno, ciò arriverà ad essere una normale costante.
 

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