• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > La burocrazia fiscale non giustifica l’evasione

La burocrazia fiscale non giustifica l’evasione

Secondo uno studio realizzato dalla Confesercenti sono 694 le scadenze fiscali che imprese e contribuenti devono espletare. 57,8 al mese con un picco a luglio, di 74 scadenze.

La “sagra della tassa” potrebbe essere così festeggiata il 16 luglio, dato che solo in quel giorno ci sono ben 45 adempimenti. “La semplice elencazione delle scadenze, e solo quelle di natura fiscale, ha richiesto ben 16 pagine” ha sottolineato Confesercenti. La burocrazia fiscale colpisce soprattutto le piccole e medie imprese. L’Agenzia delle Entrate e il Dipartimento per la funzione pubblica hanno calcolato che la burocrazia fiscale costa alle piccole e medie imprese 2,7 miliardi l'anno, tra i 1.900 e i 2.300 euro ciascuna in media.

E snellire adempimenti e pratiche che pesano sulle aziende è proprio il compito che si prefigge il tavolo tecnico appena avviato dall'Agenzia delle Entrate insieme con Rete Imprese Italia (che associa Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio) e Confindustria. La tabella di marcia del gruppo di lavoro è piuttosto serrata: “tempi ristretti e concretezza per arrivare a una proposta condivisa entro maggio” ha indicato l'Agenzia guidata da Attilio Befera. E per raggiungere più efficacemente gli obiettivi prefissati sono stati creati quattro sottogruppi: regimi, adempimenti e modulistica; problematiche relative ai sostituti d'imposta; obblighi in materia di Iva; obblighi in materia di imposte dirette. Da anni si parla di snellire le procedure fiscali. La costituzione del tavolo tecnico non è certo la prima iniziativa che si pone quell’obiettivo. Ma i risultati sono stati scarsi. Del resto i dati contenuti nello studio della Confesercenti lo dimostrano ampiamente. Quindi non è affatto scontato che quel tavolo produca qualche risultato significativo, anche se, occorre aggiungere, uno snellimento delle procedure fiscali potrebbe determinare una certa riduzione dell’evasione fiscale che, in alcuni casi, può essere favorita dalla notevole complessità della normativa in vigore.

E’ necessario però essere chiari: la causa principale dell’evasione fiscale non è certo questa. In Italia vi è una esplicita volontà di non pagare le tasse, diffusa in una parte consistente dei contribuenti. Diversamente non potrebbero essere spiegate in modo adeguato altre informazioni recentemente fornite dall’Agenzia delle Entrate, grazie ad una nuova banca dati (Data Base Geomarket): le tasse sottratte al fisco si attestano mediamente al 17,8%, ma se si tolgono i redditi di chi le tasse le deve pagare per forza, come i dipendenti e i pensionati che hanno le trattenute automatiche o gli investitori che pagano le tasse “alla fonte”, l'evasione media balza oltre il 38%: in pratica 38,41 euro per ogni 100 euro di imposte pagate, con il tradizionale divario Nord-Sud - che vede alcune aree del Mezzogiorno con un'evasione vicina al 66% - al quale si aggiunge un nuovo “gap” tra grandi e piccoli centri, con le grandi città produttive a basso tasso di evasione (10,9%).

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares




Ultimi commenti