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La bufala del 20% di autonomia

 
In sede di determinazione degli organici ed in perfetta assonanza con le disposizioni legislative che in atto assicurano alla scuola la quota di autonomia del 20% nel curricolo del primo anno, il Collegio dei docenti ha competenza, su indicazione del comitato tecnico, a proporre delle modificazioni sul carico orario o sulle discipline individuate nel progetto di “riforma” - leggasi “ristrutturazione aziendale” – al fine di mantenere determinati insegnamenti. E’ il caso dei nautici dove la disciplina esercitazioni nautiche che costituisce una necessaria premessa culturale per la preparazione del futuro ufficiale, è stata abolita dalla “riforma”.
 
Si evidenzia che la possibilità di accesso alla carriera marittima è subordinata all’iscrizione nel registro della Gente di Mare, che nel caso degli ufficiali è quello di prima categoria. Per l’accesso a tale ruolo, che comporterà il rilascio del libretto di navigazione, occorre sostenere un esame di nuoto e di voga. Tali attività, soprattutto la voga, costituiscono parte fondamentale del programma formativo del primo biennio degli studenti dei nautici. Di conseguenza, al fine di mantenere la specificità e dare agli studenti il necessario supporto di competenze per affrontare gli esami, il Collegio dei docenti, sulla base di una dettagliata relazione, può decidere di modificare il carico orario e nell’ipotesi dei nautici di intervenire su due discipline riducendole di un’ora ciascuna dirottando le ore ricavate verso l’insegnamento della classe di concorso C180, esercitazioni nautiche che non è prevista dalla “riforma” (leggasi ristrutturazione aziendale).
 
Ovviamente il tutto nel rispetto della legge.
 
Ma vediamo all’aspetto reale ed alla bufala dell’autonomia.
 
Intanto tale modifica non viene accettata né è prevista in questa fase di digitazione degli organici. Manca qualsiasi schermata che possa consentire la modificazione delle discipline e l’inserimento di quelle alternative.
 
Su indicazione della Direzione regionale, tempestivamente contattata, è emerso che le eventuali modifiche del carico orario si potranno fare dopo, e solo dopo, la determinazione dell’organico di diritto e solo a condizione che le variazioni proposte non vengano ad incidere sulle posizione determinate da tale organico creando, cioè, condizioni di soprannumerarietà.
 
E’ logico chiedersi, a questo punto, se si parla di autonomia, significa che nelle scelte operate dalla scuola non debbano sussistere veti o condizionamenti, ma queste determinazioni, frutto di un processo logico di adeguamento del curricolo alle esigenze particolari della tipologia di scuola, del mercato del lavoro, del contesto territoriale, avrebbero dovuto essere immediatamente operative. Che senso ha procrastinare a dopo la determinazione dell’organico di diritto, l’esame delle scelte modificative. Mah! Proprio perché tali scelte incidono sulle monte orario avrebbero dovuto essere esaminate e correttamente inserite in sede di elaborazione dell’organico di diritto. Avrebbe avuto certamente più senso!
 
Altra assurdità è l’inserimento delle discipline atipiche al primo anno. E’ da evidenziare che solo nella giornata di lunedì 24 maggio nella schermata dell’inserimento dei dati al primo anno è stata aggiunta anche la tipologia “trasporti” per il settore nautico. Ovviamente ciò fa pensare ad una grave dimenticanza visto che la logistica non ha nulla a che fare con la “conduzione del mezzo”, anche se tale specificità si annovera solo dal secondo biennio. Dicevo che al primo anno l’insegnamento della chimica, nuova disciplina, che negli istituti nautici era affidato alla classe di concorso A060, in virtù di non si sa quale alchimia, viene attribuito alle classi atipiche A012 o A013, creando nel nostro caso evidenti condizioni di soprannumerarietà. In parole povere, nonostante si possano verificare incrementi nel numero delle classi, si vengono invece a determinare delle condizioni di soprannumerarietà proprio nelle discipline che invece aumentano il numero delle ore, ciò a causa della scelta di attribuire ad altre classi di concorso determinati insegnamenti.
 
Quelli sopra evidenziati sono solo alcuni esempi di caos e di inapplicabilità delle risorse legislative e soprattutto della palese illogicità del processo di autonomia.
 
Aspettiamo che si apra la schermata e poi vi informeremo sui risultati.
Viva l’autonomia. Vedremo cosa accadrà con la flessibilità ed ancora peggio con le opzioni. Ci sarà da ridere per non piangere.

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