• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > La “bestia nazionalista serba ” Ivan Bogdanov non sarà processato per (...)

La “bestia nazionalista serba ” Ivan Bogdanov non sarà processato per direttissima

Il Sindaco di Genova Marta Vincenzi attacca duramente, al pari dell’Uefa e del Ministro degli interni serbo Ivan Dadic, il titolare del Viminale Roberto Maroni

Ivan Bogdanov, il ciccione ventinovenne tatuato serbo con un passato da militare in Patria, ideologicamente vicino alla propaganda propugnata dalle “Tigri di Arkan” capeggiate dall’omonimo capopopolo fascistoide poi ucciso a Belgrado in una faida interna, non sarà processato per direttissima.

Il procedimento penale per devastazione, violenza privata, detenzione di armi improprie atte ad offendere e materiale esplosivo potrebbe, dunque, durare mesi e mesi e nel frattempo la “bestia nazionalista”, insieme agli altri suoi sedici degni compari, rimarrà in un carcere della Liguria a complete spese del contribuente italiano. Così, ieri mattina, ha deciso in Tribunale a Genova il Sostituto procuratore del capoluogo ligure, la dottoressa Cristina Camaiori. Stutamattina tutti e diciassette gli arrestati compariranno davanti al Gip che deciderà se convalidare o meno l’arresto.

Intanto il capopopolo serbo Bogdanov sta facendo letteralmente impazzire l’universo informatico. Nonostante quello che ha fatto martedì sera, nonostante lo spavento ed il terrore che in breve, tra un lancio e l’altro di fumogeni, ha atterrito decine e decine di bambini convinti di poter assistere ad un sano spettacolo sportivo, in una manciata di minuti la pagina facebook dedicata al pregiudicato serbo, aperto a suo favore da qualche testa vuota italiana della sua forza, ha riportato ben settemilacinquecento messaggi di ammirazione da parte di internauti al femminile.

Di lui si ammira l’atteggiamento da duro, il corpo tatuato, l’aria da vero macho. Un esemplare umano negativo per parecchie donne, dunque, si è trasformato, incredibilmente, in qualcosa d’affascinante da ammirare. Bogdanov, comunque, oggi si trova rinchiuso, per poter essere meglio sorvegliato, nel carcere femminile di Genova- Pontedecimo. La maggior parte delle donne ristrette a Pontedecimo è però di etnia romena, zingara ed africana, cioè le razze che Bogdanov più disprezza dopo, naturalmente, gli albanesi per via del Kossovo. Sono tutti razzisti, e della peggior risma, i quattrocento facinorosi serbi a cui martedì è stato, inspiegabilmente, permesso di giungere a Genova dalla polizia italiana: predicano lo sterminio di albanesi, romeni, neri, africani, islamici ed omosessuali ed ammirano le camere a gas naziste.

Il Sindaco del capoluogo ligure Marta Vincenzi, intanto, sottolinea come la responsabilità di quanto accaduto sia del Ministro degli interni italiano Roberto Maroni, criticato pure dal suo pari grado a Belgrado Ivan Dadic. Maroni non avrebbe allarmato la Polizia per la calata delle quattrocento belve che hanno messo a ferro e fuoco Genova. La Vincenzi sottolinea, in pratica, che è successo quello che già accadde nel 2001, sempre a Genova, in occasione del G8. I delinquenti “ sfasciatutto” anarchici allora furono fatti arrivare senza alcun serio filtraggio di Polizia. Oggi al storia si è ripetuta: fortunatamente senza morti o feriti. Rimangono però i danni e sono molti: ci vorranno sessantamila euro per rimettere in sesto il Ferraris, ma in questo caso pagherebbe l’assicurazione della Federazione italiana giuoco calcio, e ventimila euro per ripulire Palazzo Ducale dalle ingiuriose scritte in cirillico a difesa del carattere slavo del Kossovo e contro la razza albanese.

La Vincenzi sempre più inferocita, tra l’altro è stata colpita durante il corteo di avvicinamento allo stadio nella centrale Via Venti Settembre dagli Ultras serbi con una bottiglia d’acqua, ha annunciato che citerà in giudizio il Ministero degli Interni per aver omesso la difesa preventiva di Genova e dei genovesi. Anche l’Uefa però, quando critica l’impreparazione dell’intelligence italiana messa sotto scacco da quattrocento criminali, però, sembra dar ragione alla primadonna genovese. Sergio Bagnoli

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.163) 16 ottobre 2010 05:41

    Un romeno o un albanese, anche per aver rubato una gallina si sbatte in galera (e ben le stia), invece, a Bogdanov, se avesse la possibilità, il ministro degli Interni, le avrebbe dato la possibilità di alloggiare in un albergo a 5 stelle o di soggiornare come un pascià a casa di Borghezio... Se fosse veramente un "duro", Bogdanov doveva scontare le sue bravate non in un carcere femminile....

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares