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 Home page > Attualità > Cronaca > La pista non ciclabile

La pista non ciclabile

A Bacoli ancora si attendono la fine dei lavori per la pista ciclabile....

Continuano i lavori di costruzione della pista ciclabile lungo le sponde del lago Miseno ma avranno una fine?

Il progetto portato avanti con fondi europei sembra procedere a singhiozzo con mille problemi, incognite, errori e non rispetto delle regole.

Dal punto di vista temporale i lavori sono in esecuzione da quasi un anno, ma la cosa bella e che se non termineranno entro fine giugno si perderanno i finanziamenti europei, ed il comune sarà costretto ad ultimarli a spese proprie.

Ma con quali soldi? Visto che i nostri amministratori lamentano di non averne?
Certo non per colpa dei cittadini che per la maggior parte le tasse le pagano!
Il bello è che su alcuni lavori si cercano, addirittura, soluzioni in corsa, come ad esempio per il ponte, sulla foce che spunta a mare in località “case vecchie”, che ancora non si sa dove e come costruire.

Un’altra incognita è il suolo della pista…
rimarrà per sempre in terra battuta come per la villa prima dei lavori, in modo da poter sguazzare nelle pozzanghere che si creeranno alle prime piogge autunnali??

Ed è normale che i pali lungo il bordo del lago si incomincino a spaccare così presto?

Se giriamo per la pista possiamo notare la presenza della predisposizione d’impianto per l’illuminazione, peccato che questo non era previsto nel progetto finanziato dall’unione europea, perché si diceva che avrebbe disturbato la nidificazione degli uccelli.

Sembra una sciocchezza, ma quest’errore se denunciato comporterebbe una multa molto pesante per l’ingegnere che segue il progetto, ma soprattutto la perdita dei fondi per il completamento della pista.

Un altro aspetto importante da sottolineare è quello della sicurezza sulla pista, infatti mezza di questa è un cantiere aperto, ma nonostante ciò non vi è alcuna segnalazione con cartelli ne tantomeno sono presenti recinzioni che impediscano l’ accesso... E le persone camminano incoscienti, magari spuntando per caso in proprietà private e pensando addirittura di avere tutte le ragioni per starci. Tutto questo è assurdo!!

Se qualcuno malauguratamente si fa male, chi risponderà del danno arrecato?? Perché non c’è un controllo accurato dei lavori??

Addirittura non vengono esposti neanche i cartelli del progetto, firmati unione europea, altro motivo per cui potrebbero essere denunciati.

In conclusione, la solita “ sciaveca ”.

Commenti all'articolo

  • Di jo (---.---.---.23) 28 maggio 2009 06:43

     L’articolo è interessante.
    1) Per la comunità locale, perché è stata estraneata dai processi democratici, spogliata, disinformata e in balia di amministratori non all’altezza.
    2) Perché Bacoli fa parte di un’area tra le più ricche del Mediterraneo per il suo valore storicoarcheologico, ambientale, geologico e paesaggistico (Campi Flehrei): lo scempio in corso in quest’area non è un’affare locale, ma nazionale e internazionale!! Uno scempio culturale (soprattutto con la sottrazione dei beni culturali alla collettività, uno scempio ambientale con cementificazione, distruzione del mare e spargimento di rifiuti tossici (anche il famoso depuratore di Cuma denunciato da ultimo da Striscia la notizia fa parte del panorama) e l’alta mortalità tumorale. Quindi continuate a informarci!!!
    Due consigli: diffondere a tappeto il rif. all’articolo via e-mail tra la popolazione locale in modo da chiderne conto alle amministrazioni e promuovere una democrazia dal basso; interpretare questi articoli sullo sfondo di un orizzonte più vasto che è quello della distruzione del patrimonio italiano e mediterraneo 

  • Di Freebacoli (---.---.---.139) 28 maggio 2009 11:23

    Ciao....sei di bacoli?
    Grazie per i tuoi consigli

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