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La Grecia dice “Antio litotita!” (Austerity addio!)

di Tony Robinson

L’austerity ha ricevuto il benservito: deve lasciare subito la Grecia.

L’8 febbraio il Primo Ministro greco Alexis Tsipras ha illustrato in Parlamento le misure da prendere per porre fine alla terribile sofferenza inflitta alla popolazione dai cinque anni di austerity imposti dalla Troika.

I primi provvedimenti comprendono:

  • Il reinserimento dei dipendenti pubblici licenziati in modo anti-costituzionale
  • La ripresa dei contratti collettivi
  • Le indagini sui contratti statali nei casi in ci siano prove di irregolarità
  • La fine degli sfratti per l’impossibilità di pagare i mutui
  • La fine delle privatizzazioni dei beni pubblici e il congelamento di quelle in corso
  • Il lancio di un fondo a cui andranno i proventi derivati dallo sfruttamento delle risorse naturali e delle proprietà statali
  • La concessione immediata della cittadinanza ai figli degli immigrati
  • L’introduzione di una nuova tassa sulle proprietà di alto valore

Queste misure non piaceranno alle istituzioni che hanno costretto la Grecia a un piano di “salvataggio” che ha ridotto del 25% il suo PIL e ha portato il tasso di disoccupazione giovanile al 50%.

Altre misure comprendono la vendita di un aereo governativo e di 700 auto e una riduzione del personale addetto alla residenza del Primo Ministro. Non incideranno molto sul debito nazionale, ma segnalano la determinazione ad adottare misure di austerity che i governi precedenti si erano ben guardati dall’attuare, evitando con cura di toccare i privilegi del sistema politico.

Inoltre la Grecia si rifiuta di accettare i termini di salvataggio negoziati con il governo precedente. Il Ministro delle Finanze Yanis Varoufakis ha parlato con i suoi omologhi di vari paesi europei per spiegare che la Grecia sta elaborando una nuova proposta per affrontare il problema del debito, ma ha bisogno di tempo fino a maggio per mettere a punto i particolari. Sta cercando un “ponte” dopo la fine di febbraio, quando secondo i vecchi accordi dovrebbe arrivare il pagamento successivo.

L’11 febbraio è previsto un incontro dei Ministri delle Finanze dell’Eurozona, prima del vertice dei leaders dell’Unione Europea del giorno seguente.

Manifestazioni di appoggio alla posizione del governo si stanno organizzando in tutta la Grecia e in altri paesi.

Traduzione dall’inglese di Anna Polo

Questo articolo è stato pubblicato qui

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