La Fornero si scaglia contro Salvini: “Incapace, non capisce nulla”!

E’ ormai arcinoto che se ci sono due persone sulla faccia della terra che proprio non si reggono l’una con l’altra. Sono Elsa Fornero, ex ministro del governo Monti e passata alla cronaca per la su ‘devastante’ riforma pensionistica che ci vorrebbe tutti in pensione a 70 anni e con quattro soldi, e Matteo Salvini attuale ministro del governo Meloni e leader della Lega, che sulle pensioni rilancia Quota41
Durante un dibattito televisivo, Elsa Fornero non ha trattenuto le critiche nei confronti di Matteo Salvini, sottolineando l’incoerenza delle sue promesse elettorali e accusandolo di essere un incompetente (“La verità è che di pensioni non ne capisce niente”).
“Quale livello di incapacità esprime un politico che per anni ha promesso di cancellare la mia riforma delle pensioni alla prima riunione del Consiglio dei Ministri, e sono passati 12 anni? Salvini ha partecipato a numerosi Consigli, adottando misure discutibili, ma sulle pensioni non ne capisce nulla” ha esordito la Fornero, che ha poi rincarato la dose, attaccando il leader della Lega per alcune delle misure adottate durante il suo mandato, definendole “schifezze“.
Nel frattempo, la Lega ha avanzato una nuova proposta per la riforma delle pensioni, denominata “Quota 41”.
Ideata da Matteo Salvini insieme al sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, questa proposta prevede la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età.
La principale novità di Quota 41 è rappresentata dal metodo di calcolo dell’assegno pensionistico, che verrebbe effettuato esclusivamente su base contributiva.
Questo significa che l’importo della pensione sarebbe determinato unicamente dai contributi versati durante la vita lavorativa, eliminando il sistema misto attualmente in vigore per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996.
Alla fine, per un lavoratore dipendente, nessuno dei due si salva, perchè con la Fornero si va in pensione a 70 anni e con quattro soldi e con Salvini idem, anzi peggio ancora, perchè con Quota 41 il calcolo è tutto contributivo e l’età pensionabile – a meno che non hai iniziato a lavorare a 20 anni – resta sempre prossima ai 70 anni!
Quindi tra le due riforme, obtorto collo, meglio la Fornero, almeno per coloro che hanno iniziato a lavorare prima che entrasse in vigore la riforma Dini!
Ma l’unica vera riforma che sta dalla parte dei lavoratori è quella che pensiona a 65 anni e con un assegno pari alle ultime buste paga.
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