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La guerra è un lavoro sporco! Ma Obama: "Vogliamo vedere una Exit Strategy"

"Tutte le nazioni impegnate in Afghanistan puntano ad una exit strategy con il governo di Kabul più responsabile”  

FARAH (AFGANISTAN) – La guerra è un lavoro sporco”, è la frase che aveva scritto sul web il giovane Alessandro Di Lisio, primo caporal maggiore dell’Esercito Italiano ucciso in Afghanistan: all’arrivo di un convoglio a Farha, paracadutisti della Folgore e del Primo Reggimento Bersaglieri, sono stati colpiti dall’esplosione di una bomba lungo la strada, che ha distrutto il primo mezzo della colonna, altri tre sono rimasti feriti.

Della notizia se ne è parlato ampiamente, ma corre l’obbligo di mettere in evidenza che la guerra quale lavoro sporco, così come intesa dal povero Di Lisio, rimane una missione in corso dal dicembre 2001, articolata su diverse iniziative, la prima delle quali rientra nel quadro delle attività internazionali sancite dal Consiglio di sicurezza dell’Onu e volta a deporre un governo, quello talebano, che ospitava nel suo territorio installazioni di addestramento per terroristi collegati alla rete Al Qaeda.

Parallelamente veniva costituita sempre su mandato Onu, su forza di intervento multinazionale, Isaf (Inrernational Securiti Assistence Force) con il compito di garantire un ambiente sicuro a tutela dell’Autorità afgana, forza che si è insediata a Kabul il 22 dicembre 2001, l’Italia partecipa a entrambe con formazioni attagliate ai differenti profili operativi . Ma “Tutte le nazioni impegnate in Afghanistan puntano ad una exit strategy con il governo di Kabul più responsabile”, ha spiegato Barack Obama al termine del suo incontro con il primo ministro olandese, Jan Peter Balkanende, con il quale ha discusso della situazione in Afghanistan, della crisi economica e di cambiamenti climatici. Poi ha aggiunto: “Tutti noi vogliamo vedere una exit strategy efficace dove l’esercito, la polizia, i tribunali ed il governo afghani assumano una responsabilità sempre maggiore della propria sicurezza”. 

Il presidente degli Stati Uniti ha, inoltre, sottolineato quanto sia cruciale l’impegno delle forze internazionali in queste settimane in vista delle elezioni presidenziali.

Ed ha concluso: “Se possiamo stabilire con successo il processo elettorale a settembre e continuare a portare avanti l’addestramento delle forze afghane, combinandolo con un approccio più efficace allo sviluppo economico afghano, allora la mia speranza è che noi potremo cominciare la transizione in una fase diversa in Afghanistan”.

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