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L’importante non è la fotocamera... ma Instagram!

Il digitale e la tecnologia hanno portato dei cambiamenti. Qualcuno è riuscito a cavalcarli al meglio, altri un po’ meno. Il gusto della fotografia rimane, seguendo altri percorsi e altri tempi. Sedersi davanti a un computer, guardare centinaia di foto e scegliere le più belle, è un’attività che è sempre il frutto di un gusto e di una passione.

Niente da fare, il digitale alla fine qualche guaio lo ha portato. È stato così per la Kodak che ha avviato la procedura di fallimento. 

Molti di noi la ricordano come la “fabbrica dei ricordi”: i ricordi di “CI RI BI RI BI Kodak”!… E soprattutto il ricordo del rullino.

Insieme al rullino se n’è andata anche l’attesa.

Finiti i tempi in cui ci si recava dal fotografo per ritirare le fotografie stampate con l’emozione di vederle: come saranno venute? Si pensava… È inoltre praticamente scomparso il discorso della quantità: prendo un rullino da 24 o da 36? No problem! Con il digitale se ne fanno a centinaia e a migliaia di foto, e se non piacciono, si cancellano all'istante.

Instagram è la nuova moda, un modo diverso di comunicare. 

Nasce nel 2010 ed è un’applicazione che permette di scattare foto, modificarle, applicare filtri, e condividerle istantaneamente nei vari socialnetwork. In pochi mesi raggiunge un milione di utenti, nel 2011 viene nominata “App of the year” e nel 2012 venne acquisita da Facebook.

Recentemente è stata introdotta anche la possibilità di creare e montare sul momento piccoli video di 15 secondi, anch’essi modificabili con 13 filtri. Ben 3.572 foto al minuto, ovvero 5 milioni di immagini al giorno, vengono scattate e condivise sui social network. Addirittura 1 su 5 è creata appositamente per essere condivisa in digitale con gli amici.

Ci sono foto nascoste, nei cassetti delle camere, ricordi preziosi ma spesso dimenticati. Alcuni preferiscono tenerle per sé, altri mostrarle ad amici e parenti. Lo scenario è stato stravolto dall’avvento della mobile photography: ora scattiamo sempre e ovunque. L’emozione di un momento si trasforma in una storia, fatta di date, luoghi, commenti, interazioni.

C’è un luogo dove semplici scatti hanno fatto nascere interazioni, creato una community attiva che condivide una passione e si ritrova virtualmente e fisicamente. Questo luogo si chiama Instagram.

Il social networking resta, dunque, una risorsa preziosa ma va gestito con parsimonia ed equilibrio.

Perché un utilizzo consapevole dei social network può trasformarsi in una grandiosa attività di personal branding che può portare anche a successi professionali ed incontri con persone straordinarie, ma senza controllo può anche trasformarsi in un eccesso che rischia di compromettere le nostre relazioni reali facendoci perdere il controllo sul fulcro effettivo del nostro brand: la nostra personalità.

Tuteliamo la nostra privacy e la nostra reputazione, stabiliamo un confine con cosa decidiamo di condividere con il mondo e, soprattutto, determiniamo dei limiti temporali chiari, che ci consentano di utilizzare il social network effettivamente come risorsa e non come elemento di auto-distruzione.

 

 

 

 

 

 

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