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L’ecomostro di Calabricata. Il depuratore

Il cartello dice: “Vietato l’accesso a persone non autorizzate”. Si legge a metà, ma si capisce lo stesso. Come si capisce pure che neanche le persone autorizzate vi sono entrate ultimamente. Almeno da quando hanno cominciato a crescere gli alberi al suo interno. Ci riferiamo al depuratore di Calabricata, nel territorio del comune di Sellia Marina. Oggi dovrebbe essere bypassato per quello centrale, un po’ più a valle del torrente Scilotraco di Sellia in località Sena. “Dovrebbe” perché la centralina elettrica che accerta la spinta dei liquami è rotta. L’unico movimento che si nota dell’attività dell’impianto è dato non dal cigolio delle tubazioni che si danno un gran daffare per decantare le acque nere, ma dalle movenze delle rane e dei topi. Ci sguazzano dentro le vasche. Ci vivono bene. A due passi c’è l’alveo del fiume. Lì va a scaricare. Poi con le piogge i liquami vengono affidati a madre natura. Che, di solito, fa un buon lavoro, li porta lontano, al mare, che tutto nasconde e che tutto restituisce.

Lo Scilotraco di Sellia non deve godere di molta considerazione dai cittadini, non solo per la presenza del’ecomostro della depurazione. È diventato anche una discarica di rifiuti ingombranti. Dopo i temporali di questo inverno che lo ha ripulito di tutto punto, è stato riempito di nuovo. Di materassi, lavatrici, bottiglie, mobili e suppellettili che una volta facevano parte dell’inventario delle case o degli esercizi commerciali.

"Facevano" perché poi sono stati sostituiti e qualcuno ha pensato bene di abbandonarli lì, in fondo al fiume.

“Una volta - raccontano gli anziani del paese - il fiume era una delle vie di comunicazione principale con la presila catanzarese". In un batter d’occhio si arrivava a Sersale, in prossimità del Canyon delle Valli Cupe, prezioso gioiello naturalistico ammirato in tutta Europa. E, fino a poco tempo fa, le persone si recavano a Tribbisino, sempre nei pressi dello Scilotraco, per fare escursioni, improvvisare picnic e passare un po’ di tempo a diretto contatto con l’ambiente incontaminato.
Oggi, invece, tutta la zona, poco lontana dei centri abitati, è stata dimenticata, abbandonata e deturpata dall’uomo. Non c’è più niente della bellezza di un tempo.



Solo fogna e immondezza.


Sopra una delle vasche di decantazione delle acque nere e, sotto, alcune immagini che documentano lo stato di degrado in cui versa l’alveo dello Scilotraco di Sellia



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