L’anziana inglese, paralizzata e senza fissa dimora, della Stazione Termini di Roma

Esattamente una settimana fa, appena all'entrata della Stazione Termini, a Roma, c'era una vecchietta praticamente paralizzata alle gambe. Era, propriamente detta, una barbona. C'erano i tassisti, quelli abusivi, che stavano vicini a lei per capire come stava. E allora insieme l'abbiamo aiutata a sedersi su una sedia perché era in pratica affossata, in una posizione precaria, su un suo carrellino. Abbiamo provato a chiamare un numero di assistenza sociale, ma niente, non potevano venire in quel momento perché avevano a disposizione una sola auto in tutta Roma. L'austerità di Monti si fa sentire anche in questo. Abbiamo chiamato i carabinieri che stavano lì e hanno detto che dopo se ne sarebbero occupati.

C'è un problema giustamente etico: si può forzare una persona che sceglie di "vivere" come lei desidera? Poi però si pone anche quello umanitario: si può lasciare la signora anziana in quello stato, consapevoli del fatto che non è una condizione umana questa sua scelta, soprattutto se non è autosufficiente e che vive di stenti e freddo? Qualcuno magari ha già una sua risposta. Personalmente, casi come questi, a me provocano tanti dilemmi e dubbi: si pongono problemi etici, umanitari e anche legali. La trovate comunque sempre lì, all'entrata della Stazione, all'angolo delle libreria. In ogni caso, se trovate situazioni simili e non sapete cosa fare, a Roma c'è un numero verde: 800440022.
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