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L’alternativa alla crisi? Più povertà per i soliti

L'alternativa alla crisi? Più povertà per i soliti

Questo è quanto sintetizza Deaglio oggi sulla Stampa in termini di cose da fare per uscire dalla crisi:
 
Il presidente del Consiglio - e con lui gli altri capi di governo europei - dica chiaramente se ritiene di seguire la strada indicata dalla Banca Centrale oppure preferisce non accettare questa guida molto ortodossa e molto «noiosa» che obbligherebbe a «fare le riforme». «Fare le riforme» è nulla più di un eufemismo per dire che, non solo in Italia ma in tutti i Paesi europei, occorre ridurre sensibilmente, a parità di servizi erogati, il numero dei pubblici dipendenti, aumentare la concorrenza nelle professioni cosiddette «libere», far calare le aspettative pensionistiche e forse anche una parte delle pensioni attuali. Si tratta insomma, sia pure in dosi più limitate, della «ricetta greca» che viene visceralmente rifiutata nelle strade di Atene e Salonicco.
Se non si vuole seguire quella strada, un’alternativa c’è, pericolosa e alquanto eretica ma forse politicamente più accettabile. L’ha delineata Olivier Blanchard, capo economista del Fondo Monetario Internazionale, e comporta la cosciente accettazione di un tasso di inflazione sensibilmente più alto dell’attuale (il 4 per cento); quest’inflazione dovrebbe essere controllata, agirebbe da anestetico e consentirebbe di lenire la durezza delle riforme, «spalmandola» su un numero maggiore di anni. Si tratta naturalmente di una strada pericolosa perché, una volta lasciata fuori dalla sua gabbia, non è sicuro che l’inflazione sia controllabile."
 
Questo è quanto trovate su internet come suggerimento nel caso in cui cercate una qualche forma d’investimento che lenisca un po’ il vostro disappunto per quel 5% di "tasse" che avete dovuto pagare per quei sudatissimi quattrini che avevate imboscato nella banca svizzera.
 
"Dopo il grande successo ottenuto negli ultimi mesi - spiega Nicola Francia, Responsabile Strumenti quotati Italia – stiamo ampliando il più possibile la gamma delle obbligazioni Royal in modo da soddisfare le molteplici esigenze degli investitori.â £
l’obbligazione ROYAL WELCOME costituisce una soluzione di investimento dei capitali rientrati in Italia a seguito della manovra dello Scudo Fiscale. E’ prevista infatti una cedola netta del 5% dopo i primi 3 mesi che consente di recuperare l’imposta del 5% prevista dallo Scudo Fiscale. Il capitale a scadenza è garantito e paga cedole indicizzate all’inflazione europea (alla fine del secondo, terzo e quarto anno). La seconda obbligazione ROYAL ITALIA 10% è adatta ad un investitore che crede in una ripresa azionaria del mercato italiano nei prossimi cinque anni ed in particolare delle rappresentative Enel, Telecom Italia e UniCredit."
 
In fondo a voi che cacchio vi frega delle ricette del governo (inflazione o meno) se siete tra quelli che fanno e disfano società off shore? In ogni caso a quelli (i vostri dipendenti) la contingenza in caso d’inflazione non la ridaranno, quindi ne avrete un bel vantaggio in termini di costo del lavoro; cosa che avverrà comunque perché, come ben spiega Daniele Carcea, la ricetta Greca significa questo (indi per cui la cosa è indigesta): Ma tornando alla Grecia, c’è da rilevare che sul fronte delle entrate i margini sono scarsissimi, il turismo è in calo e i noli marittimi sono letteralmente crollati, si parla delle due maggiori fonti di produzione della Grecia, al massimo si potrà intervenire aumentando di qualche punto percentuale l’Iva, l’evasione fiscale è addirittura in aumento, allora la sola alternativa praticabile è una specie di svalutazione interna, da perseguire con l’abbassamento dei salari di circa il 20%.
 
Pensate seriamente che qualcuno andrà a rovistare nelle tasche di notai, avvocati, industriali, politici e consorterie del malaffare tutti appassionatamente uniti insieme a voi? Oltre alle nostre di disoccupati, precari, dipendenti e sfigati senza conti off shore come la Marcegaglia?
 
Io dico di no. Tra l’altro hanno iniziato dalle tasche di quella pensionata di mia suocera che con una pensione da 550 euro al mese si è ritrovata una lettera dell’INPS che le spiegava come si sarebbero ripresi i 40 euro in più che per sbaglio le erano stati dati. E noi che già festeggiavamo per avere ciulato lo stato per una volta.

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