L’aggressione subita da Gamal Eid nell’Egitto che ha ucciso Giulio Regeni
Gamal Eid è un noto attivista e avvocato egiziano per i diritti umani, direttore esecutivo della Rete araba per le informazioni sui diritti umani (ANHRI), la più importante organizzazione che si occupa della difesa della libertà di opinione, credo ed espressione nel mondo arabo.
A fine 2019, il 30 dicembre, il regime egiziano ha deciso di volergli dare gli auguri per il fine anno. A modo loro. Aggredendolo, a cielo aperto, sotto gli occhi di tutti. Una decina di persone lo hanno malmenato, paralizzato, lo hanno ricoperto con due vasi di vernice, oltre che puntargli le pistole contro. Si trattava di ufficiali del servizio di sicurezza egiziano, lo stesso servizio che ha ammazzato Giulio Regeni. E Gamal Eid è uno dei principali sostenitori in Egitto per la verità per Giulio. Dice che se è vivo è solo perché hanno voluto evitare un nuovo scandalo Regeni che in Egitto ha avuto un grandissimo impatto, più grande di quanto si possa immaginare.
mb
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