• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > L’Occidente non può non assumersi le sue responsabilità

L’Occidente non può non assumersi le sue responsabilità

Possono l’Italia e l’Occidente affrontare con distacco quanto sta accadendo nei Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente? E possono l’Italia e l’Europa affrontare con superficialità e disinteresse l’ondata emigratoria che si è scatenata a seguito dello scoppio delle rivolte civili?

La risposta è no e le ragioni sono diverse.

La prima in assoluto che ci chiama in causa è quella umanitaria. Di fronte a migliaia di persone che fuggono dai loro Paesi per guerra o per povertà il mondo industrializzato non può far finta di nulla e gestire l’emergenza solo ed esclusivamente per tamponare l’emorragia. Agitare numeri irrealistici e utilizzare parole come “esodo” ed “invasione” non fa altro che creare un clima di allarmismo ingiustificato e di intolleranza tra la popolazione e nell’opinione pubblica. È il contrario di quello che dovrebbe fare una politica responsabile e un Paese che si definiscono civili e moderni.

La seconda ragione per la quale non possiamo mostrarci indifferenti rispetto alle sorti di quei popoli e di quei Paesi risiede nelle responsabilità delle grandi potenze del primo mondo, che hanno determinato le condizioni politiche e di vita del secondo e del terzo. Grazie al dominio degli imperi coloniali prima e a quello economico delle multinazionali dopo, l’Occidente ha fondato la sua ricchezza e la sua prosperità sullo sfruttamento delle immense risorse naturali di cui tali realtà sono dotate. Per non parlare della tratta degli schiavi e dello smaltimento dei rifiuti tossici. In nome di tutto questo, secondo l‘antico motto latino dividi et impera, sono state alimentate guerre e divisioni interne, sono state commesse violenze e consentiti massacri e favoriti regimi dittatoriali.L’Occidente, quindi, pur di fare affari, ha preferito intrattenere rapporti con le èlite che sacrificavano la libertà e i diritti umani e civili delle loro popolazioni in cambio del potere.

C’è un altro ordine di ragioni da prendere in considerazione, ovvero quello dei diritti universali dell’uomo che proprio noi, all’indomani del secondo conflitto mondiale, abbiamo riconosciuto e abbiamo il dovere di promuovere.

Oggi la cappa di povertà e oppressione a cui per decenni sono stati sottoposti milioni di persone è saltata. I cittadini sono scesi in piazza per deporre quei regimi con i quali l’Occidente è andato a braccetto e per ottenere gli stessi diritti e le stesse libertà di cui godono i Paesi democratici e industrializzati. Ecco perché non possiamo chiamarci fuori da una situazione che abbiamo contribuito a determinare.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares