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L’MSE, movimento di estrema destra, si riunisce a Roma

Roma ha ospitato una riunione del gruppo di estrema destra dell’MSE (Movimento Sociale Europeo). La convention è stata organizzata, nel nome di Miki Mantakas, lo studente greco di destra assassinato a Roma nel 1975.

Il movimento, ospite all’interno dell’ex sede dell’ex-Msi-Prati, in via Ottaviano 9, ha così dato vita, nel pomeriggio di sabato, a quello che molti associati hanno definito “il primo incontro internazionale”.

L’obiettivo che il movimento si pone è molto ambizioso: “La riconquista dell’Europa e la sua liberazione dalle oligarchie finanziarie internazionali”. Gli organizzatori, che si scambiano informazioni soprattutto attraverso il web (Facebook, Twitter, e Youtube), puntano soprattutto a trovare nuove adesioni giovanili. Ma non è soltanto nella rete che trovano i loro canali di espressione e di propaganda. I muri del quartiere Prati sono stati tappezzati, infatti, nei giorni passati, da manifestini che invitavano all’evento. A pochi passi dall’ex sede dell’ex-Msi, sempre nelle stesse ore, si è svolto poi un altro incontro, organizzato da Forza Nuova, in cui è stato invitato il leader del Movimento dei Forconi, Martino Morsello. Gli argomenti sono stati molto simili a quelli della vicina seduta dell’MSE come contigua sembra essere la composizione del pubblico. Si tratta di skinheads di destra, giunti a Roma da tutta Europa. E c’erano molti gruppi. Dai francesi di Troisième Voie (Terza via), agli spagnoli del Movimento sociale repubblicano spagnolo (MSR), dai belgi di Euro-Rus ai greci di Patria Hellas.

L’ingresso dello stabile è stato sorvegliato in modo quasi militare, con delle vedette che si occupavano della sicurezza. L’affidamento della pubblicizzazione dell’evento ai social network infatti, poneva il rischio di scontri e contestazioni che però non sono avvenuti. Il pubblico che ha preso parte all’incontro apparteneva a fasce d’età molto eterogenee. Dai giovani adolescenti, che indossavano felpe con su disegnate delle croci celtiche ben in vista, fino ad arrivare agli ultra cinquantenni. I temi su cui maggiormente hanno insistito gli interventi sono essenzialmente due. Il movimento mira innanzitutto alla conquista del suo protagonismo in ambito europeo, dato il ruolo egemone che, secondo l’opinione di molti adepti, gli Stati Uniti hanno avuto nell’influenzare la cultura, lo stile di vita, e le tattiche politiche e militari del vecchio continente. Un altro “nemico” interno che il movimento individua sembra siano le oligarchie finanziarie transnazionali, responsabili dell’attuale crisi economica che l’Europa sta attraversando.

L’ambito nazionale, rispetto al quale si sono sviluppati movimenti che tendevano verso il nazionalsocialismo ed il fascismo, sembra quindi essersi allargato, da parte dell’MSE, ad un ambito europeo, anche come riferimento ad un “sentimento nazionale” e ad una “appartenenza comunitaria”. Storicamente i periodi di profonda crisi economica, sono sempre stato il preludio dello sviluppo di totalitarismi, soprattutto in Europa. Speriamo che la Storia non si debba ripetere nello stesso modo.

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