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 Home page > Tribuna Libera > L’Italia stretta nella morsa dell’ignoranza e della paura

L’Italia stretta nella morsa dell’ignoranza e della paura

È vero abbiamo avuto venti anni di cattivo governo, di ruberie, di bugie, di falsità, di arretratezza culturale, di collusioni tra maggioranza ed opposizione che rendono entrambi colpevoli.

È vero, il M5S e i suoi iscritti non sono la causa della crisi economico/istituzionale del nostro Paese, sono solo l’effetto, ma un effetto sterile che si contempla e si autocompiace, e non produce risultati, non fornisce risposte a quelli che stanno fuori in attesa, lavoratori, le istituzioni, le forze politiche. In attesa i primi di un governo per risposte alle vertenze e ai problemi economici, i secondi, di indicazioni per la formazione di questo governo.

La risposta alternativa a questa fase cosi vergognosa, non può essere una richiesta irrealistica e confusa di un governo a 5 stelle o la proposta di un parlamento che legifera con un governo in prorogatio. Ha ragione Grillo, non si possono fare riforme con i partiti che hanno affossato il Paese. Ma se il movimento vuol fare qualcosa per salvare questo Paese ha bisogno dei voti di quei partiti. In ogni caso, se vuol fare un governo, deve indicare il destinatario dell’incarico, che non si da un progetto politico, ma ad un leader e ad una forza politica.

Il governo in prorogatio è un governo già sfiduciato, e mutilato nelle sue funzioni ,insomma un governo debole che suscita le reazioni negative dei mercati e dell'UE, al punto che Napolitano a fronte della dura necessità di un Monti operativo, si è sentito in dovere di lanciare messaggi tranquillizzanti a questi organismi.

Un esecutivo di tal fatta, potrebbe essere solo di brevissima durata, e qualora protratto nel tempo, sarebbe solo un incentivo alla speculazione finanziaria e un acceleratore della delusione e della rabbia che aumenta, ma in tutte le direzioni, anche verso il movimento, che non a caso è passato dal 30% della fase postelettorale al 25% di oggi.

E allora la risposta alternativa, concreta e possibile, adeguata alle attese della povera gente e di chi ha votato il movimento, si misura con la sua capacità di garantire la realizzazione delle proposte condivise, in una dimensione realistica e non utopica, che tenga conto del peso delle forze politiche in campo, in termini di voti e di seggi, con una visione chiara e non contraddittoria, con trasparenza e non con segretezza.

Rispetto all’esigenza di cambiare rotta in termini sistemici, l’inaffidabilità dei partiti o di un partito non può essere il problema insormontabile. Se per il movimento questa inaffidabilità diventa l’ostacolo che blocca tutto, allora è il suo atto di resa, che denuncia la sua incapacità di domare il cavallo selvaggio che è la partitocrazia. Sì perche la partitocrazia è un cavallo da domare, e non una barriera da contemplare, nell’attesa di una maggioranza assoluta da conquistare nelle prossime elezioni. E per questo, il movimento indichi subito e con chiarezza, cosa vuol fare e con chi.

Non può rimanere sull’argine di un fiume, in attesa di vedere passare il cadavere del suo nemico. C’è il rischio che passi il cadavere del Paese.

Certo il conflitto d’interessi può e deve essere votato, da chi vuole cambiare, e cosi anche la ineleggibilità di Berlusconi e la legge elettorale, ma il problema è fare un governo subito, perché il peso dell'instabilità apolitica incide negativamente sulla nostra economia e sulle persone deboli ed emarginate. I mercati non aspettano, gli esodati non possono ancora aspettare, e cosi gli operai licenziati, la gente di Taranto, e quelli del Sulcis.

E allora quando si prescinde dai mercati e si deludono queste aspettative diventa difficile, per il movimento, parlare di credibilità e rivendicare la propria innocenza rispetto all’accaduto. La credibilità è una conquista e non uno status, ed è una conquista che non si fa con gli insulti, l’arroganza e la protesta, ma con le azioni concrete, ad esempio consentendo la nascita di un governo del cambiamento, e l’attuazione del suo programma.

Bastava fare una rosa di nomi (Rodotà, Boldrini, Zagrebelsky) gradita al movimento e al PD, per uscire dallo stallo. Ma questa rosa il movimento non l'ha indicata. Senza dubbio un bel contributo del M5S alla instabilità politica, che significa sfiducia dei mercati e quindi soldi nostri buttati dalla finestra, diminuizione del nostro prestigio sulla scena europea e mondiale. Una responsabilità da cui i grillini non possono tirarsi fuori.

Non si può aver la pretesa di stare con un piede fuori e un piede dentro il sistema parlamentare. 

E allora bando agli indugi, se il movimento vuol salvare il Paese si faccia avanti, si faccia carico delle aspettative dei suoi elettori, e degli italiani, e,garantisca il cambiamento e la sua attuazione, senza nascondersi dietro frasi ambigue e condizioni impossibili che sono solo un paravento rispetto alla paura di governare, comprensibile in chi è dilettante della politica, ma non in chi ha pretese rivoluzionarie.

Il movimento doni al Paese l’entusiasmo del cambiamento, e non la morsa dell'ignoranza e della paura.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.111) 4 aprile 2013 12:55

    Complimenti, ciò che scrivi è chiaro ed intelligente, riassume bene la situazione e porta in primo la questione: La protesta, l’antagonismo, dei 5S viene da lontano e da motivi sacrosanti, Grillo/Casaleggio però lo conducono su una strada inutile, sterile!!. Ma è davvero così???

    Scrivi: e allora bando agli indugi.....
    Io non posso credere che per semplice insipienza si faccia ciò che fanno loro, io penso che siamo davanti al più grande atto di "Scilipotismo" mai visto: il beneficiario è Berlusconi. 
    Enzo 
  • Di (---.---.---.91) 5 aprile 2013 14:30

    Il mio commento: è che in Italia,siamo tutti dei bravi compositori di frasi e di belle parole,e sopra tutto,a spiarci l’uno da l’altro dietro il buco delle serrature. Non fa differenza, tra giungla degli animali,e gli esseri umani, la differenza,che l’animale usa l’agguato "naturale" per la sua preda,invece l’uomo politico si nasconde e spia.......in agguato malizioso, e maligno,per vedere cosa fa l’altro suo simile, (POLITICO) in breve, se l’avversario, induce una politica di rinnovamento, per l’oppositore "spione" non gli gli va mai bene, per paura di perdere la sua ed unica,posizione delle POLTRONE e dei poteri "PERSONALI" questo e il GRANDE problema, e il dilemma DELL’ITALIA,da sempre,! e non e da 20 anni come si ripete da sempre la stessa cosa,mi sembra che questa ITALIA abbia avuto nella storia, una REPUBBLICA solo da 20 anni,il problema che in questa Italia ci sono più disfattisti, arroganti, menofreghisti. Da 50 anni, ho sempre pensato,una cosa,e cioè,distruggere psicologicamente,dal DNA i il none IL PARTITO! questo POPOLO SOVRANO, SE LO E D’AVVERO, deve essere amministrato da AMMINISTRATORI, quest’ultimi (REMUNERATI) con i consuntivi biennali,e chi sbaglia paga.Vediamo cosa sta succedendo in questo preciso momento,per questa legge elettorale "obsolete"? che non riescono a fare un GOVERNICCHIO,siamo la vergogna delle DEMOCRAZIE.



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