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L’Aurelia non c’è più. A Orbetello il No SAT Day contro l’Autostrada Tirrenica

 

Domenica 17 novembre, da San Vincenzo in provincia di Livorno è partita la prima carovana di auto di questo No SAT Day che ha toccato diverse località tra le quali Campiglia Marittima, Follonica, Grosseto; un altro corteo invece dopo Fonteblanda ha fatto sosta al Parco dell'Uccellina. Per tutti l'appuntamento è a Orbetello, in Maremma, da tempo il caposaldo di chi chiedeva la sicurezza dell'Aurelia e si è ritrovato invece un danno ancora non calcolabile nei suoi effetti.

Stessa meta per la carovana che si è mossa da sud, da Tarquinia, con tappa a Capalbio Scalo. Davanti alla stazione ferroviaria hanno parlato Gianni Mattioli, una vita passata tra facoltà di Fisica alla Sapienza e parlamento, Nicola Caracciolo, giornalista, storico e icona di Italia Nostra e infine Marzia Marzoli, imprenditrice tarquiniese, impegnata da anni in tante battaglie come quella contro l'uso del carbone nella centrale Enel di Civitavecchia. Negli interventi sono finiti i costi elevati di un'opera che avrebbe dovuto eliminare i pericolosi attraversamenti a raso e che invece finiranno per incidere sulla mobilità dei cittadini oltre che gravare con maggiori costi sugli operatori economici attivi nelle aree limitrofe al percorso.

A Orbetello, l'Auditorium si riempie rapidamente tanto che molti rimangono in piedi o sostano fuori. In evidenza bandiere dei movimenti ma anche quelle del Movimento 5 Stelle e SEL, presenti per la prima volta ufficialmente a un'iniziativa contro la SAT.

Presenti in tutti gli interventi le ormai note ma non ascoltate ragioni sul perché l'Autostrada Tirrenica sia diventata un caso esemplare di mala politica, almeno per i cittadini onesti. Ci sarebbe da chiedersi infatti in quale altra nazione sia possibile che una strada statale, la via Aurelia, partita da Roma nel III secolo A.C., venga inghiottita da un'operazione politico-finanziaria il cui risultato finale sarà quello di regalare ai privati un bene pubblico, facendo pagare ai soliti cittadini ciò che è sempre stato gratuito. Sembra un ritorno al passato quando la rendita fondiaria o immobiliare era la regola aurea che arricchiva i vari i nobili o signori e impoveriva le popolazioni.

Non ci sono altre nazioni, si chiede Nicola Caracciolo, che senza reagire permettano a Antonio Bargone di rivestire contemporaneamente il ruolo di presidente della Sat, la Società Autostrada Tirrenica, e di Commissario che dovrebbe vigilare sulla costruzione dell’opera. Non esiste il conflitto di interessi? Evidentemente no. Ma questo, si sa, non è una novità.

Altre considerazioni basterebbero a liquidare l'affaire SAT come un caso di arroganza politico-finanziaria. Gianni Mattioli, ad esempio, sostiene che con la metà dei miliardari investimenti previsti per l'autostrada si sarebbe potuto mettere in sicurezza il tratto Grosseto Sud-Civitavecchia Nord, garantendo una velocità di 110 km/h, contenendo le emissioni, limitando l'impatto ambientale ed evitando non pochi problemi alla mobilità degli abitanti. L'Europa non ha chiesto l'Autostrada, all'Europa andava bene proseguire sull'esempio della variante Aurelia come già realizzata tra Cecina e Grosseto. All'orizzonte non si prevedono incrementi del numero di veicoli circolanti tali da giustificare un'autostrada.

Per Marzia Marzoli, è forte la preoccupazione per l'area naturale della Farnesiana, a Tarquinia, che insieme a quella agricola di Pantano sarà penalizzata e marginalizzata per l'insensata scelta della SAT di non creare strade complanari adeguate per il traffico locale. Strade che avrebbero dovuto precedere i cantieri dell'autostrada. Sull'Aurelia intanto i lavori avanzano a ritmo serrato e ci sono i primi danni per gli abitanti delle aree non più servite da svincoli. Ci sono anche agricoltori, allevatori e aziende agrituristiche. Queste ultime non saranno più facilmente raggiungibili dai turisti.

Ma servirsi della futura autostrada non sarà facoltativo. Sarà obbligatorio infatti per quanti provengono da Roma e che proseguono verso Montalto di Castro e quindi verso Capalbio. Non ci saranno alternative perché una stretta e già pericolosa strada litoranea che corre a valle del tracciato si ferma a Riva dei Tarquini, qualche chilometro dal campo da golf di Marina Velka.

Non si salverà dal balzello neanche il traffico del porto di Civitavecchia diretto o proveniente da Toscana o Umbria. È in arrivo il “bancomat” della SAT: sono pronti infatti i “free flow”, i “nuovi sistemi di riscossione dei pedaggi, senza caselli, che prevedono l'installazione di telecamere all'entrata e all'uscita dei varchi in grado di leggere le targhe”. 

Già ora che per fare quattro chilometri da Rosignano a San Pietro in Palazzi si esige un pedaggio di 60 centesimi e anche restando nei 14 centesimi a chilometro, è facile calcolare la batosta che si abbatterà su automobilisti e trasportatori.

Ecco così l'epilogo per una strada trasformata in autostrada, per una variante libera che con il cambio del colore dei cartelli da blu a verde, diventerà a pagamento. Ma la SAT pensa a tutto e promette ai residenti esenzioni per piccoli tratti, un'arma tutta italiana per abbindolare i cittadini dei paesi salvo poi, con il tempo, revocare o limitare “i privilegi”. Tanto la differenza la pagheranno altri.

Se questo non bastasse, c'è un aspetto che pochi hanno preso in considerazione. È prevedibile, fanno presente gli esponenti No SAT, che il pedaggio applicato sull'attuale variante Aurelia riverserà sulla vecchia Aurelia un esercito di automobilisti, mezzi pesanti con forti rischi per l'incolumità di pedoni, ciclisti e motociclisti. In parecchie località aumenteranno inoltre i livelli d'inquinamento per le emissioni dovute all'incremento inevitabile del traffico rispetto ad oggi.

Eppure nonostante queste semplici considerazioni, nonostante la contrarietà di Italia Nostra Toscana e Lazio, del Coordinamento NO SAT, del Coordinamento ambientalista di Grossetodi Colli e Laguna di Orbetello e di tutti i Comitati e Associazioni Ambientali tosco-laziali, e oggi anche di Movimento 5 Stelle e SEL, nonostante la mobilitazione di personaggi noti come Nicola Caracciolo o Furio Colombo e tanti altri, nonostante tutto, tutto è andato avanti.

E il merito è ascrivibile a quello strano intreccio politica-finanza più o meno sporca dove sono entrati da protagonisti oltre il Monte dei Paschi, l'ex ministro Lunardi del governo Berlusconi, il presidente della Regione ToscanaEnrico Rossi (PD), Altero Matteoli, ex ministro dei Trasporti (PDL) e oggi presidente della Commissione Lavori pubblici in Senato, poi i soliti costruttori nazionali.

Per chi ne volesse saperne di più, Ferruccio Sansa del Fatto Quotidiano chiarisce in questo intervento alcuni aspetti di questo gioco autostradale dove i partiti sono solo apparentemente avversari e traccia un profilo di Antonio Bargone, il potente presidente della SAT.

Tornando al No SAT Day, solo un politico locale ha avuto il coraggio di parlare, incassando gli applausi dei partecipanti riuniti nella sala dell'Auditorium, il sindaco di OrbetelloMonica Paffetti. Pur appartenente al PD, un partito in maggioranza pro SAT, il sindaco ha da tempo manifestato la propria contrarietà alla sovrapposizione dell’autostrada alla statale Aurelia nella zona di Orbetello. Molto più importante a parere di Monica Paffetti investire in sicurezza sul territorio, evitando il ripetersi di tragedie come quella recente provocata dall'Albegna.

Per tutte le associazioni l'obiettivo è uno: ritiro del progetto autostradale della SAT, ammodernamento dell'Aurelia e investimenti nel trasporto pubblico in particolare ferroviario, oggi considerato insufficiente.

Intanto sul fronte del lotto in costruzione tra Tarquinia e Civitavecchia, è stato costituito il Comitato di Tarquinia per il diritto alla mobilità tra imprenditori agricoli e turistici oltre che abitanti, che nei prossimi giorni formalizzerà una denuncia per i forti disagi anche economici dovuti ai danni prodotti da ruspe e mezzi, assenza di una viabilità alternativa, aumento del numero di chilometri da percorrere abitualmente.

E altri guai per la SAT arrivano dal fronte romano. L'A12 proseguirà infatti la sua corsa verso sud contro la bretella A12 Roma Civitavecchia/Tor dè Cenci-Latina, un progetto, finalizzato a realizzare un’autostrada a pedaggio che prevede demolizioni, espropri e la distruzione “di due Siti di Importanza Comunitaria, tre aree archeologiche e due Riserve Naturali”.

I comitati contro la realizzazione di questa opera si ritroveranno a Roma il 22 novembre, a Porta Pia, a partire dalle ore 14. In attesa che la SAT divori altro territorio e installi il prossimo bancomat.


 

Commenti all'articolo

  • Di Giorgio Zintu (---.---.---.214) 19 novembre 2013 20:04
    Giorgio Zintu

    Mi è stata fatto notare che il Sindaco di Orbetello, Monica Paffetti non è esattamente contraria all’autostrada. Per Orbetello preferirebbe la soluzione "bretella retrocollinare" che è considerata la vera "spaccamaremma". La posizione NO SAT invece si ispira al tracciato ANAS 2001 e prevede l’attraversamento di Orbetello Scalo tramite una galleria. Senza autostrada quindi e senza pedaggi.

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