• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > L’Aquila, il pollo e l’America di Obama…

L’Aquila, il pollo e l’America di Obama…

Visti i tempi tempestosi Americani devo proprio segnalarvi una lettura non troppo impegnativa ma molto informativa: “L’aquila e il pollo fritto. Perché amiamo e odiamo l’America” di Vittorio Zucconi (Mondadori, settembre 2008). 

A proposito: "In bocca all’America Obama!"
Il grande navigatore degli attuali oceani di incertezze e di amarezze ne ha davvero bisogno…

Comunque, questa divertente cronistoria degli Stati Uniti d’America, è fatta di un insieme di gossip atipico e di narrazione scanzonata dei fatti americani più vecchi e più moderni, che però include diverse tematiche molto serie.

 

Inizio riportando la testimonianza di una schiava dell’epoca: “Io sono Lucia Sutton e ho ottantacinque anni. Ho visto mio padre una volta sola, me lo ricordo bene anche se mia madre mi disse che me lo dovevo dimenticare, perché lui non era niente per me, solo quello che l’aveva messa incinta. Avevo sei fratelli, che non erano di quell’uomo, ma di altri, che il nostro Master portava a mia madre perché facesse figli, perché anche lei era molto robusta e faceva schiavi robusti e il Master era contento perché valevano anche duecento dollari l’uno. Li vendeva poi a uno che gli metteva le catene ai piedi e andava a venderli all’asta in Virginia (pag. 81).

Poi cito una sintesi della situazione sociale americana fatta da Zucconi: “Quindi la morale americana del consumo è la seguente: mangia come un porco, ammalati, poi curati con le pillole del miracolo e la chirurgia onnipotente; a condizione che paghi i 2.600 dollari al mese di assicurazione che pagavo io per l’assicurazione sanitaria ovviamente privata, fino al raggiungimento dell’età nella quale non ti assicura più nessuno per qualsiasi cifra, e ti affidano, ma solo da vecchio, all’assistenza pubblica, che però nega i rimborsi delle terapie più costose” (pag. 15).

Infine riporto un passaggio che parla dell’attuale situazione politica americana: “…diventa meno democratica l’America, dove la media della rielezione di parlamentari (che non hanno limiti di mandato) è del 95% da quarant’anni – praticamente lo stesso turnover del Comitato centrale del Partito Comunista Sovietico da un congresso all’altro – …e vogliono esportare democrazia che praticano svogliatamente in casa”. E qui si spiegano anche le varie crisi economiche e la totale mancanza dei controlli.

Un senatore ammette: se il detentore della poltrona “non viene sorpreso a letto con una donna molto morta o con un bambino molto vivo, non lo schiodi più e l’elettorato non si prende neppure la briga di andargli a votare pro o contro”. Come ha scritto il celebre saggista Greg Palast, “l’America è la migliore democrazia che il denaro possa acquistare”: pensiamo che “i senatori Barack Obama e Hillary Clinton, hanno dovuto raccogliere ciascuno una media di 50 milioni di dollari al mese, 2 milioni di dollari al giorno… arrivando a un prezzo finale per la Casa Bianca 2008 che supererà largamente la previsione iniziale di mille milioni di dollari… e se la lobby del farmaco sgancia 500 mila dollari per sostenere u candidato, attraverso le mille maniere con le quali si aggirano i limiti di legge, dovremmo essere tutti idioti a pensare che poi le industrie della pillola non andranno a chiedere qualche piccola cortesia a colui o colei che hanno aiutato ad eleggere Inoltre nel Parlamento americano ci sono meno donne che in Italia e l’età media è più alta: forse è proprio per questo che i casini americani sono così simili a quelli italiani (gli americani oltre ad avere un grande debito pubblico ed un grosso deficit della bilancia commerciale, hanno anche uno spropositato e incontrollato deficit privato familiare).

Che dire di più, sicuramente una lettura spumeggiante come questa stimola anche la scrittura creativa. Perché per iniziare a scrivere bene bisogna prima leggere moltissimo: rimane il metodo più semplice, rapido ed economico per imparare a “creativizzare” il linguaggio. Infatti si tratta di apprendere lentamente e con le giuste dosi, l’antica arte di fare l’amore con le parole… Per non rischiare di finire a vendere libri solo con le case editrici di facili consumi…

E dopo questa lettura una domanda sorge spontanea: Americani, perché guardate le pagliuzze e infilate le dita negli occhi alle altre nazioni, e non vedete che anche a voi la Politici & Superricchi Connection ve lo ha messo in quel posto?

 

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares