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L’Abruzzo non sarà una regione petrolifera. Stop del VIA a Ombrina Mare 2

Importante vittoria del fronte ambientalista in Abruzzo.

La commissione nazionale per la Valutazione di Impatto Ambientale ha bocciato il progetto Ombrina Mare 2, una proposta di ricerca petrolifera avanzata nei mesi scorsi dalla multinazionale britannica MedOil&Gas spa.

Come si ricorderà, il progetto prevedeva la costruzione - a 3 miglia dalla costa - di una piattaforma per l’estrazione, desulfurazione e stoccaggio del petrolio estratto dai fondali abruzzesi. Un progetto di coltivazione ed esplorazione dei fondali adriatici che avrebbe interessato l’area per 24 anni a partire dal 2013 e che, nel lungo periodo, avrebbe reso 3 miliardi di euro, di cui appena il 10% delle royalties sarebbe andato agli enti locali.

Il no alla deriva petrolifera della regione Abruzzo è stato da sempre molto forte e deciso. Associazioni ambientaliste, comitati civici e semplici cittadini in diverse occasioni avevano fatto sentire la loro voce attraverso campagne di sensibilizzazione e manifestazioni.

Il diniego espresso dalla commissione ministeriale rappresenta un importante riconoscimento per il movimento abruzzese che - come sottolinea Legambiente Abruzzo - da oltre tre anni si oppone al rischio concreto di deriva petrolifera regionale; [un tema] che non sempre trova adeguata attenzione e sufficiente risposta da parte delle Istituzioni regionali, provinciali e comunali”.

Anche il governatore dell'Abruzzo, Gianni Chiodi, ha espresso soddisfazione per il no arrivato dalla Commissione nazionale alle possibili trivellazioni al largo delle coste abruzzesi:

"La bocciatura di Ombrina Mare 2 da parte della Commissione nazionale per la Valutazione d'impatto ambientale premia la scelta di questo governo regionale [...] Ho sempre detto che sulle trivellazioni in mare, non di nostra competenza, avremmo fatto una forte pressione politica sul Governo in modo da scongiurare la realizzazione di impianti al largo della nostra costa. Oggi continuiamo ad avere riprova della veridicità delle mie assicurazioni e della infondatezza delle critiche di tutti coloro che, strumentalmente, cercano di diffondere tra la popolazione abruzzese false informazioni sui reali indirizzi di questo governo regionale. [...] Siamo contro tutti i progetti petroliferi, nel nostro mare e nella nostra terra mentre in passato il piano, come tutti ricorderanno, è stato sostenuto ed appoggiato da esponenti del centro sinistra che hanno sottoscritto atti ufficiali per concedere le approvazioni alla trivellazione e tutte le autorizzazioni per impianti come il'Centro Oli' che noi, insieme al Governo centrale, abbiamo definitivamente bloccato. Le tematiche ambientali rappresentano invece, una priorità per questa amministrazione, una sfida per un futuro ecosostenibile. Siamo sempre più impegnati a garantire uno sviluppo concreto nel campo della sostenibilità energetica e ambientale"

La battaglia della Regione Verde d'Europa contro il petrolio non può dirsi conclusa.

La vittoria del fronte ambientalista ci sarà solo quando verrà pianificata ed attuata una politica energetica sostenibile basata su efficienza, fonti rinnovabili e innovazione tecnologica.

Una politica che vada oltre le logiche di consumo legate al petrolio.

Commenti all'articolo

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.249) 15 ottobre 2010 13:51
    alessandro tantussi

    Certo che dire no al petrolio in una nazione che ha un grande fabbisogno di energia, coperto a caro prezzo dall’import e dal conseguente sbilancio dei conti esteri, deve essere stata dura. Speriamo che sia stata anche una scelta oculata, non escludo l’ipotesi che il mio (sia pure remoto) dubbio derivi dal fatto che vivo sulla sponda opposta, quella Tirrenica e un po’ più a nord. Son, forse, meno sensibile all’impatto ambientale che avrebbe comportato la piattaforma? Scherzi a parte, non ho elementi per poter giudicare, mi affido alla speranza ed alla fiducia negli amministratori locali. 

    • Di (---.---.---.236) 15 ottobre 2010 22:38

      La questione è abbastanza complessa!

      La denominazione che spesso accompagna l’Abruzzo non a caso è "Regione Verde d’Europa"!
      Negli ultimi 50 anni questa regione ha conosciuto un importante e sostenuto sviluppo socio-economico grazie alla concomitanza di molti e diversi fattori!
      gran parte di questo sviluppo è legato alle caratteristiche geo-morfologiche e naturali del territorio abruzzese!la "ricchezza" della regione deriva infatti da: agricoltura, industria agro-alimentare e turismo!settori che hanno poco a che fare - per non dire che sono incompatibili! - con l’industria estrattiva o mineraria...
      se poi si considera il fatto che gli studi sul petrolio & gas abruzzesi hanno dimostrato che essi sono di scarsa qualità...non si capisce perchè accanirsi con la trivellazione di un territorio di straordinaria bellezza e ricchezza naturalistica solo per il fine di riempire qualche barile di petrolio scadente!
    • Di alessandro tantussi (---.---.---.198) 16 ottobre 2010 03:48
      alessandro tantussi

      caro (xxx.xxx.xxx.236) spero di non aver dato affatto l’impressione di accanirmi a favore della trivellazione, Sono convinto che lei se ne intenda più di me e la ringrazio per la spiegazione. E’ difficile informarsi e formarsi una opinione consapevole su questi temi. Io non sono ancora riuscito a capire, per esempio, se in BASILICATA il petrolio ci sia nella qualità e nella quantità interessanti per l’estrazione e tali da giustificare l’inevitabile impatto ambientale, né quanto grave sia l’impatto ambientale. Non on si può negare che tutti quelli come me che non se ne intendono possano, a prima vista, restare colpiti dal fatto che regioni non ricchissime rinuncino al petrolio. QUINDI NON POSSO FAR ALTRO CHE CHIEDERE che la decisione, qualunque essa sia, venga ben ponderata prima di essere presa in via definitiva

  • Di (---.---.---.169) 15 ottobre 2010 17:28

    Che questa notizia riceva ECO NAZIONALE e non solo, ANCHE OLTRE CONFINE.
    facciamo largo a chi usa la testa e il cuore per reagire alla ’follia’ consumistica e di depauperamento delle risorse.
    Impariamo a consumare MENO e il fabbisogno energitico calerà notevolmente, e potremo far godere anche altri abitanti del mondo di un livello di vita UMANO; è un DIRITTO dei POPOLI

    grazie! erica

  • Di (---.---.---.145) 15 ottobre 2010 19:36

    Non vi sembra che manca l’azione CONCRETA fatta dalla Provincia di Chieti??.......
    Finalmente politica seria del fare .!!!
    Grazie

    • Di (---.---.---.236) 15 ottobre 2010 22:42

      In che senso?

      Non mi pare che la Provincia si sia pronunciata sugli ultimi sviluppi della vicenda!se mi è sfuggito qualcosa la prego di segnalare lei stesso ciò che ritiene che possa completare l’informazione qui riportata!
      Grazie!
      Paola

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