L’Abruzzo e i "terroni-motati" al centro della facile propaganda e del becero razzismo leghista
Fanno discutere le ultime dichiarazioni rilasciate da Mario Borghezio parlamentare europeo e noto esponente della Lega Nord. E come potrebbe essere altrimenti!
In un’intervista andata in onda in un programma di approfondimento politico (!?!) su Youtube, Borghezio ha affermato questo:
I temi al centro dell’intervista erano le calamità naturali che hanno colpito recentemente il nostro Paese, in particolare l’alluvione in Veneto dei mesi scorsi e il terremoto che ha devastato L’Aquila nell’aprile 2009.
Il confronto tra il virtuosismo e l’abilità di risalire la china da parte delle popolazioni del Nord, nonostante l’assenza di aiuti economici da parte dello Stato centralista e la pretesa di mero assistenzialismo da parte del Sud, nonostante i fiumi di denaro ricevuti dagli aquilani, sembra quasi scontato nel pensiero del politico leghista. Temi - e relative polemiche - serviti su un piatto d'argento dal mediocre Klaus Davi...
"Questa parte del Paese non cambia mai, l'Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud. C'è bisogno di uno scatto di dignità degli abruzzesi." Amen.
E pensare che, era appena la scorsa estate, partecipando al primo raduno nazionale della Lega a Rapino (Chieti), Borghezio aveva cercato di accreditarsi come paladino degli abruzzesi. «Presto saremo in migliaia e migliaia, padroni dell'Abruzzo, del nostro territorio, non ci arrenderemo mai», aveva detto.
Borghezio tuttavia sostiene che non si tratta di mancanza di solidarietà, ma di sano realismo padano.
A 150 anni dalla creazione dell’Italia, la questione meridionale pare sia ancora un tema incredibilmente attuale.
Qui "l'intervista" integrale a Mario Borghezio.
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