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Kenya, Palestina e Iraq: ogni giorno notizie di massacri

USQUE TANDEM

Non vi è giorno che non giunge notizia di atroci massacri in Medio Oriente, in Africa e, per non farci mancare nulla, anche in Europa.

La situazione è difficilissima perché vi è una guerra feroce interna all’Islam tra sunniti e sciiti che al loro interno hanno tre raggruppamenti: zaiditi, imamiti o duodecimani, e ismailiti o batiniti.

Tutti i fondamentalisti islamici combattono usurpatori ed infedeli convinti di rispettare i principi essenziali del Corano ed essere gli eredi riconosciuti del Profeta. Per loro è guerra santa e non contano minimamente le atrocità inaudite.

Il problema per noi occidentali risiede nella volontà di por fine a queste mattanze. Ci svegliamo convinti che l’ultimo massaro sarà anche l’ultimo e che i problemi sono dei sopravvissuti. Solo analizzando i crimini possiamo avere l’esatta visione di ciò che è accaduto In Kenia, la cui popolazione è per l’80% cristiana. Vi è stato un massacro di giovani studenti preliminarmente suddivisi in due gruppi: cristiani e mussulmani. I primi sono stati assassinati nel modo più orrendo, colpiti da fendenti di machete che li ha squartati, alcuni decapitati ed i più fortunati assassinati con un colpo di arma da fuoco alla nuca, gli altri sono stati liberati.

Nel campo profughi palestinesi si stanno compiendo atrocità nei confronti di donne e bambini vittime sacrificali della ferocia jihadista.

Notizia di oggi è il ritrovamento di fosse comuni che hanno raccolto i corpi di 1700 soldati iracheni. Mentre si diffondono notizie di riconquiste di villaggi o paesi sottratti all’ISIS contemporaneamente ne giungono altre che raccontano di massacri. I terroristi vogliono restare padroni del campo ed eliminano cristiani e mussulmani di fede diversa tra l’indifferenza del mondo.

Da ragazzini ci è stato raccontato il mondo africano fatto di tribù nere che si cibavano principalmente di banane ed abbiamo pensato che non fossero uomini come noi, bianchi e civili, ma persone di serie Z. Anche oggi alla notizia di massacri di fedeli che si recano a messa o che studiano a Garissa pensiamo a dei birilli su una immaginaria scacchiera. Ne cadono alcuni, ebbene che male c’è! Le formazioni terroriste proliferano a vista d’occhio e sono numerose in ogni dove, hanno un minimo comune denominatore che è l’assassinio violento usato come propaganda per le loro organizzazioni. 

L’Arabia wahhabita si mette alla testa di una coalizione per intervenire nello Yemen contro l’ISIS, ma trova ostile l’Iran che è sciita e nel frattempo i terroristi sono a Damasco e presenti a macchia di leopardo in altri paesi.

La situazione è complicata e difficile, ma il silenzio e l’inerzia delle Nazioni Unite è addirittura complice come ha detto un angosciato Papa Francesco.

L’occidente ha sottovalutato la nascita di questi terroristi classificandola come affari interni in Stati sovrani. Sarebbe bastato pochissimo per fare abortire una siffatta organizzazione. E’ stato scovato ed eliminato Mohammed Awad Bin Laden grazie ad una taglia ed una convincente azione di intelligence e militare, come mai non si riesce a fare altrettanto con Abu Bakr al Baghdadi?

Avrà un posto in cui mangiare, dormire e pregare ed allora?

Nel frattempo innalziamo una preghiera a Dio per le povere ed innocenti vittime di una ferocia al di là del disumano!

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