• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cultura > Jobs, Ashton Kutcher è il fondatore della Apple

Jobs, Ashton Kutcher è il fondatore della Apple

Partiamo dal gran lavoro fatto dai truccatori per rendere Ashton Kutcher identico a Steve Jobs e naturalmente dal lavoro parimenti ottimo dello stesso Kutcher per riuscire a muoversi, parlare, gesticolare come il giovane fondatore della Apple. Una roba fenomenale che aiuta a rendere Jobs un vero biographic e dà credibilità a tutto il lavoro di Joshua Michael Stern.

Anche perchè poi anche gli altri protagonisti reali del film, da Mike Markkula (Dermot Mulroney) a Steve Wozniak (Josh Gad) sono incredibilmente somiglianti e la cosa fa effetto.

Entriamo nella vita di Steve Jobs nel 2001, con la presentazione dell’iPod, ma è solo un momento, introdotto da una faticosa ma trionfale camminata, che serve a darci il punto di arrivo di quello che ci verrà raccontato.

E quello che ci viene raccontata è la vita di Jobs, dagli studi, alla voglia di creare qualcosa di grande, alla fondazione della Apple, al crollo, all’esclusione fino al ritorno in sella e alla rinascita, il cui racconto però non viene fatto ma lasciato a quei pochi minuti iniziali.

Stern racchiude in pochi minuti la presentazione della personalità di Jobs, la sua formazione, gli studi, la scuola, gli amori, la voglia di ribellione, il viaggio in India. Tutto raccontato in una sorta di videoclip per portarci al punto di partenza della storia che vuole raccontarci. Ed è una soluzione efficace che non sembra buttata via.

ashton-kutcher-jobs

Poi la faccenda si fa seria ed il film riesce ad essere decisamente avvincente, puntando sulla personalità e le controversie interne del personaggio, sulla sua genialità.

Scopriamo gli affascinanti e faticosi inizi, le capacità da motivatore di Jobs, già vive da ragazzo e poi affinate. Ma anche gli errori e i calcoli sbagliati.

Tutto accompagnato da una colonna sonora davvero notevole, che aiuta non poco a creare l’atmosfera giusta ed il ritmo che serve per rendere una storia sicuramente interessante ma forse non estremamente filmica, per renderla invece estremamente funzionale ed avvincente.

In definitiva un bel film, capace di tenerti attaccato alla vicenda pura sapendo perfettamente quello che succederà. Il modo di raccontare, più che la vicenda narrata che ha inevitabilmente incongruenze con quello che è realmente accaduto, ha la forza giusta.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares