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Jihad: la Guerra Santa si combatte in Europa

Lo scorso 29 aprile il Ministro degli Interni francese, Bernard Cazeneuve, ha dato il via ad un nuovo servizio per i cittadini, il numero verde anti Jihad islamica. Chiamando lo 0-800-005-696 si può chiedere aiuto se si ha il sospetto che un conoscente stia entrando in circoli pericolosi. 

Come funziona il servizio? Da ogni segnalazione parte un'inchiesta dei servizi segreti che mette in campo tutti i settori che possono avere a che fare con il recupero del soggetto: dalla scuola ai servizi sociali, passando i centri per l'impiego e i servizi psichiatrici. 

Cazeneuve ha dichiarato all'Assemblea Nazionale che sono, ad oggi, 285 i francesi che hanno partecipato a delle operazioni in Siria, con un aumento del 75% rispetto a sei mesi fa. Di questi 120 sarebbero in transito, 25 sarebbero stati uccisi e un centinaio rientrati. Tra questi, anche 30 minorenni. 

Per ora il servizio, annuncia Le Figaro, ha ricevuto 24 segnalazioni (18 al telefono e 6 via internet). Le informazioni sono classificate come confidenziali, ma secondo i dati raccolti dal quotidiano si tratterebbe di 8 donne e 16 uomini. "Queste segnalazioni hanno già impedito cinque partenze per la Siria", afferma una fonte vicina la Ministero degli Interni. 

Le misure francesi fanno parte di una strategia europea che mira a bloccare le partenze per la Siria. Oggi a Bruxelles i ministri degli esteri di 9 Paesi Ue, più i rappresentati di Turchia, Marocco, Giordania Tunisia e Usa, si riuniranno per discutere del problema: ad oggi, fanno sapere, oltre ai quasi 300 francesi, sarebbero partiti in Siria 200 belgi, un centinaio di cittadini dei Paesi Bassi, oltre 300 inglesi, una decina di tedeschi e oltre 50 cittadini americani. 

Si stima che la guerra siriana abbia attirato circa 12mila combattenti dall'estero, in arrivo da oltre 70 Paesi, secondo le stime di Marc Hecker, ricercatore dell’Ifri (Istituto francese per le Relazioni Internazionali)

Questi incontri fanno prevedere misure simili in tutti i Paesi europei. Continuando sul caso francese bisogna dire che il Ministro degli Interni non si è limitato a creare un numero verde, ma prevede altre misure tra cui la reintroduzione dell'ATS (autorisation de sortie de territoire, autorizzazione di uscita dal territorio), soppressa nel 2012 e che riguarda i minori. Questi, per uscire dal Paese e recarsi in altri dove non è richiesto il passaporto, devono avere anche, oltre alla carta di indennità, anche l'ATS. 

Tra le altre misure previste la privazione del passaporto, il blocco della diffusione di materiali che incitano alla jihad sul web, l'iscrizione dei nomi dei soggetti indagati nel sistema di informazione Shenghen, la schedatura e riduzione dei tempi per le intercettazioni telefoniche. 

Il primo atto pratico? Lo scorso 30 aprile un algerino residente in Francia è stato espulso dal Paese con l'accusa di raccogliere combattenti per la Siria, facendoli passare per la frontiera turca. 

 

Illustrazione di Chappatte su Le Temps

 

 

 

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