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Italiani, popolo confuso alla ricerca di modelli

Italiani, popolo confuso alla ricerca di modelli

Gli italiani, si sa, non riescono a stare senza un modello da seguire ed imitare nel bene o nel male, qualcuno da cui si sentono rappresentati e rassicurati, qualcuno che sia al di sopra delle vicende dei poveri mortali perennemente alla ricerca di una identità introvabile tra quelle che la nostra società ci permette di indossare.
 
L’Italia non sembra essere più un luogo unitario e definito, è sempre più spezzettata e meno tangibile, sempre più vaga e meno riconoscibile ed i suoi simboli sono diversi a seconda di chi li proponga o li interpreti, ma quando sono in campo undici azzurri o sfreccia una macchina rossa si ritrovano, come per incanto, una sola voce ed una sola appartenenza perché almeno certi miti sono patrimonio di tutti..
Ci si scopre poi appassionati di vela, di curling e di golf e quando da queste nicchie sconosciute arriva un sussulto di orgoglio nazionale, tutti si precipitano a farlo proprio, mentre non esiste un vero modello sociale da seguire, non appare all’orizzonte nessuno capace di guidare gli italiani sulla strada di un comune senso sociale e civile che ponga fine all’individualismo, qualcuno che faccia comprendere che il bene individuale può essere pienamente raggiunto solo nell’ambito del bene comune e che il singolo trova la sua realizzazione solo quando è parte di una comunità sana.
 
Gli italiani sono tanto confusi che non possono davvero starci senza un modello e allora non trovano di meglio che sposarne di negativi e irraggiungibili e scimmiottarne abitudini ed atteggiamenti convinti che furbizia, prevaricazione ed arroganza siano gli unici valori possibili in questo mondo ed allora si segue ciecamente chi li incarna al meglio.
 
La televisione, la politica ed il gossip forniscono modelli negativi in abbondanza, gente che fa del disprezzo delle regole il suo modo di vita alimentando la convinzione che civiltà, rispetto, onestà e correttezza siano roba da sfigati e che denaro, successo, potere e sesso si raggiungano solo camminando sopra le teste degli altri e fregandosene delle convenzioni sociali seguite solo dai pavidi e dai fessi.
 
Poi entra in gioco la doppia morale ed al bar si parla di "loro" che fanno quello che vogliono che rubano quello che vogliono, che se ne fregano di tutto e li si odia salvo il desiderare non la la giustizia e l’equità sociale ma l’essere come "loro", magari imbroccando il 6 o il 5+1 ed avere finalmente i mezzi per poter apparire come "loro" perché solo così si riesce ad essere qualcuno nei confronti degli altri miserrimi mortali. Cosa succederebbe invece se le cose si invertissero, se come modello ci fosse uno di "noi" al posto di uno di "loro"?
 
Come sarebbe il nostro paese se gli italiani seguissero qualcuno che desse il buon esempio al punto di far diventare normale la virtù e che portasse avanti l’idea che si può star bene solo in una società sana e governata da principi comuni ampiamente condivisi? In che tipo di società ci troveremmo se qualcuno di "loro" scendesse al livello in cui siamo "noi", si spogliasse dei suoi privilegi e delle sue impunità e fosse solo un uguale tra gli uguali?
 
Come cambierebbe nella gente la percezione del potere, della politica, della società e del bene comune?
 
Voglio azzardare la speranza che in presenza di persone capaci di portare avanti una politica etica ed al servizio del paese e non degli interessi di pochi, gli italiani potrebbero invertire la percezione che hanno oggi dello Stato e che li porta inevitabilmente a diffidarne ed a rifiutare per partito preso tutto quello che da questo Stato viene imposto..
 
Se solo lo Stato si avvicinasse sul serio ai cittadini, il cambiamento potrebbe essere radicale visto che gli italiani non sono cattivi ma solo incattiviti e se solo alcuni di "loro" potessero diventare un modello la gente li seguirebbe e tutto cambierebbe subito in meglio.
 
Ma se "loro", poi, sono in fondo la proiezione di "noi", allora il cane si morde la coda e siamo per primi "noi" a dover cambiare per essere il modello di noi stessi e capaci di esprimere per primi quei valori che andiamo reclamando dalla società perché per trovare i responsabili "non c’è che da guardarsi allo specchio". Pensiamoci su tutte le volte prima agire, pensiamo prima di parlare e di lamentarci, cosa facciamo tutti noi affinché il mondo sia migliore?
 
Si comincia dalle cose più piccole, dall’osservanza delle regole di tutti i giorni, dal dare una senso al concetto di socialità e di comunità, dal mantenere un solo binario di moralità e non due, dall’essere cittadini insieme agli altri e non non a loro discapito..
 
Allora non si accetteranno più i modelli negativi..
Ricerca Demos sulla percezione di identità degli italiani
Italiani a metà: un popolo diviso - Ilvo Diamanti - Repubblica.it

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