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 Home page > Tribuna Libera > Istituzioni, burocrazia e cittadini

Istituzioni, burocrazia e cittadini

La ragion d’essere delle istituzioni statali, dovrebbe essere quella di fornire servizi utili ai cittadini, assisterli e difenderli quando necessario.

E’ così che funzionano? Nossignore. I burocrati, grandi o piccoli che siano, per affermare il loro potere, creano pastoie demenziali, minacciano sanzioni, e purtroppo, le applicano. Scientemente usano una terminologia da azzeccagarbugli, il burocratese.

Le leggi dovrebbero essere semplici, chiare per il comune cittadino, senza necessità di ricorrere agli esperti per interpretarle. Invece, burocratese è come se fosse una lingua straniera, bisognosa di essere tradotta in italiano corrente.

Nella sola regione Lazio sono attivi più studi legali che in tutta la Francia.

I nostri codici, penale e civile, sono inutilmente, anzi dannosamente ponderosi. Ogni articolo fa riferimento a numerosi altri articoli, in una babele di difficile interpretazione tanto che perfino i magistrati che le applicano si trovano in difficoltà, e le sentenze passate in giudicato, spesso sono annullate dalla suprema Corte di Cassazione, dagli Ermellini, specie vivente di cui sarebbe auspicabile se non l’estinzione, il drastico ridimensionamento.

La ineludibile e non più procrastinabile riforma della Giustizia, è stata evocata in occasione della conferma per un ulteriore settennato, nel discorso programmatico pronunciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che però non ha fornito alcuna giustificazione circa la colpevole inerzia nei sette anni precedenti.

Per riformare drasticamente quella che è la fondamentale istituzione dello Stato, non è richiesta grande intelligenza ma scienza e coscienza, nonché buon senso, e, forse, anche, senso del ridicolo, che oggi pare del tutto assente.

Tutti i politici, tutti i mezzi di informazione non riescono a fare a meno di usare ad ogni piè sospinto il termine resilienza. Che bello!

A complicare le cose, ultimamente si sono aggiunte la tecnologia, l’informatica. Il rapporto umano tra il cittadino e le istituzioni, non esiste più. E’ stato abrogato, è stato sostituito dal numero verde, dall’obbligo di registrazione nel sito internet, con numero utente, password e capacità di superare tutti gli astrusi passaggi.

Il trenta per cento delle persone, anziani, soli, che non dispongono di dispositivi informatici che non sarebbero in grado di gestire, né di connessione internet si vedono costretti a rivolgersi ai vari centri di assistenza fiscale sobbarcandosi i costi richiesti.

Non è tutto, la ciliegina sulla torta, è la Costituzione, spessissimo richiamata da persone che non ne hanno mai posseduta o letta una copia.

Ebbene, la nostra Carta Costituzionale così com'è, con le due camere paritarie, Deputati e Senato, rende ingovernabile il nostro Paese.

Soprattutto il Senato, dispensatore di vitalizi dai costi astronomici, può bocciare qualsiasi legge non gradita ai signori senatori.

Il senatore Giorgio Napolitano, nella veste di Presidente della Repubblica, nominò senatori a vita personaggi a lui fedeli, costituendosi in tal modo una maggioranza che gli consente di condizionare concretamente la politica Italiana.

REBUS SIC STANTIBUS

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