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Israele fa strage e ne incolpa l’Iran e il Libano

Dice Netanyahu (nella foto) che l'esercito israeliano ieri ha ucciso qualche decina di palestinesi e ne ha feriti parecchi altri per difendere i sacri confini e la propria sovranità, anche se i confini in questione non appartengono affatto ad Israele, ma a zone che occupa militarmente da decenni, come nel caso delle alture del Golan che appartengono alla Siria e sono occupate da decenni per la "sicurezza" d'Israele secondo la retorica ufficiale di un paese che è l'incontrastata potenza militare dell'area e che dalle zone occupate trae l'acqua per l'agricoltura e le piscine degli israeliani benestanti più che la sicurezza da attacchi impossibili, visto che i vicini non hanno nemmeno eserciti moderni degni di questo nome.

Dice Israele che i palestinesi uccisi sono "infiltrati", gente che voleva entrare in Israele per fare chissà cosa, anche se marciavano in corteo ed erano disarmati. Dice Israele che il suo è un uso legittimo della forza, anche se per disperdere i dimostranti non sono nemmeno stati usati i lacrimogeni, ma si è proceduto subito ad aprire il fuoco con proiettili da guerra sulle manifestazioni. 

Tutte affermazioni ridicole e incredibili, sulle quali è arrivata come sempre e come la ciliegina (doppia) sulla torta un "ufficiale anonimo" dell'IDF che ha accusato l'Iran di aver organizzato le proteste e ha affermato che i dimostranti uccisi da Israele in territorio libanese sono in realtà stati uccisi dallo stesso esercito libanese. Secondo l'IDF gli israeliani hanno sparato in aria e alle gambe dei dimostranti, i libanesi invece hanno sparato nel mucchio. Il che non spiega come siano morti i palestinesi altrove dove non c'era ombra, secondo lo stesso esercito israeliano, di soldati libanesi o di altri paesi. Se non basta domani un altro "ufficiale anonimo" proverà a spiegare come gli iraniani abbiano costretto le armi dei bravi soldati israeliani a sparare da sole e a fare una strage.

Perché sparare su dei civili disarmati e ucciderli è un crimine anche se stanno tentando di violare i confini. È impressionante come la retorica di Netanyahu sia sovrapponibile a quella di Ben Alì, Mubarak, Gheddafi, Assad e a quella del tiranno del Bahrein. Stesse frasi, identica arroganza per affermare il diritto a uccidere chiunque, anche con mezzi pacifici, contrasti o contesti politiche criminali come quelle delle dittature arabe o come l'occupazione e la colonizzazione sempre più asfissiante della Palestina. Il populismo nazionalista è una brutta bestia e da tempo si sta nutrendo di quel che di buono c'è nella società israeliana, ormai ostaggio d'estremisti nazionalisti e di fanatici religiosi e razzisti inclini alla strage.

Le stragi di oggi sono una chiara provocazione nei confronti della rinnovata unità palestinese, perché è chiaro che se i palestinesi reagiranno alla violenza con la violenza, la propaganda filoisraeliana griderà all'attacco a Israele e alla minaccia alla sua stessa esistenza da parte dei "terroristi". Un film già visto e venuto a noia, prevedibile come la coazione a ripetere dei grandi criminali di stato quando vedono minacciato il loro potere.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.200) 16 maggio 2011 12:33

    Quella di queste uccisioni di manifestanti e’ stata sicuramente una bruttissima pagina della lunga storia di quei luoghi e quei popoli. 

    Io non ho informazioni privilegiate, ma ho l’impressione che ci sia una evoluzione in positivo, tipo quella che Ghandi ha impresso allla lotta di liberazione dell’India, in cui i patrioti indiani, con le loro azioni nonviolente, hanno saputo dimostrare di essere piu’ civili dei “progrediti” inglesi che reprimevano le loro manifetazioni con le armi.

    Peccato che nel suo articolo Mazzetta non colga niente di tutto cio’, e che “sovrapponga” Nietanyahu a Ben Alì, Mubarak, Gheddafi, Assad… senza considerare la differenza fondamentale, e cioe’ che quelli erano tiranni su un popolo, mentre dietro Nietanyahu (che personalmente sara’ pure peggio di quei tiranni) c’e’ il problema di un altro popolo e della difficile convivenza di due popoli su un minuscolo territorio.

    Purtroppo, Ghandi non e’ riuscito a risolvere il problema della convivenza fra indiani islamici e indiani induisti e di altre religioni.

    Nella storia del mondo, credo che l’unico caso di riconciliazione fra due popoli che si sono ferocemente combattuti sullo stesso territorio sia stato costruito da Nelson Mandela, e giustamente e’ a lui che adesso cercano di ispirarsi in Irlanda del nord, per riconciliarsi e vivere definitivamente in pace.

    Io spero che emerga un nuovo Mandela anche in Israele, e forse ne esistono gia’, ma ne’ in questo, ne’ in altri articoli ne vedo traccia.

    Non esistono o non li si vuol vedere?

    Geri Steve

    • Di yepbo (---.---.---.209) 16 maggio 2011 12:44

      Però é anche certo che, i successori di Mandela, siano di tutt’altra pasta e stiano facendo un ottimo lavoro per rovinare il Sud Africa. Cosa che se continua così gli riuscirà in tempi relativamente brevi.


      Poi, quando avranno ridotto il paese ai livelli del Kenia, ci sarà spazio per le lacrime.
      Saluti.
  • Di yepbo (---.---.---.209) 16 maggio 2011 12:35

    Che piaccia o no, se le occupa, sono sue.

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