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Ipse dixit: Michele Santoro dall’epurazione al ritorno con Anno Zero!

Santoro: “Vi racconto una storia fatta di epurazioni, camici bianchi, censure, modifiche costituzionali e mafia!”. Le rivelazioni shock di un professionista della tv in un’intervista epocale ed esclusiva.

Salve Santoro, possiamo iniziare quest’intervista?

Si certo, avete aspettato un bel po’ ma l’attesa per un giornalista viene sempre premiata!

Facciamo un po’ di mente locale per ricordare cosa è accaduto e dove ci eravamo lasciati.

Ci eravamo lasciati con Sciuscià. Poi è arrivato l’editto bulgaro, da Sòfia il Cavaliere volle fuori Luttazzi, Bagi e me (Santoro) ma non solo, vennero zittiti anche Vergassola, la Dandini, e i fratelli Guzzanti.

Da Sciuscià ad Anno Zero cosa è cambiato.

Sciuscià era un programma giovane, pieno di energia e con tante, tantissime cose da dire ancora. Interrompendolo in modo drastico l’hanno ammazzato! Poi con l’editto bulgaro hanno sciolto la redazione e sparpagliato tutte le risorse umane e giornalistiche che davano vita a quella trasmissione. Quindi al rientro siamo dovuti ripartire dall’inizio, riformando il gruppo di lavoro. Ne è venuta fuori una trasmissione nuova ma con la grinta di sempre e con la voglia di dire basta con l’arroganza dei politici. La politica deve ricominciare a dialogare con la gente.

Si, ormai è entrata nella storia la sfuriata di Mastella alla battuta del vignettista Vauro (che lo chiamò Madre Mastella di Calcutta). Lui si alzò e se ne andò.

Succede anche questo!

Lei e il suo team ha realizzato tempo fa un documentario dal titolo “La mafia è bianca”. Perché la mafia è bianca?

Devo premettere che questo è il titolo dato ad un libro-dvd realizzato dai due giornalisti più giovani dell’allora redazione di Sciuscià adesso Anno Zero! Un documentario dai contenuti sicuramente durissimi, che hanno sollevato una giusta dose di indignazione e qualche polemica. “La mafia è bianca” racconta dei rapporti tra politica e malavita organizzata. Al centro del racconto ci sono l’ex presidente della regione Sicilia Totò Cuffaro, le intercettazioni telefoniche ed ambientali e il sistema sanitario in Sicilia. Un video da vedere edito dalla Bur per la collana “senza filtro”, una collana che raccoglie un sacco di cose interessanti, tra le quali anche il documentario della Guzzanti sulla censura dal titolo “Viva Zapatero” che consiglio a tutti di vedere.

A quanto pare Totò Cuffaro raccoglie spesso l’interesse della stampa.

Si, perché è un personaggio strano. Quando un presidente della regione dichiara chiaramente di aver preso i voti da Siino, e questo Cuffaro lo ammette e non può negarlo, vuol dire che lui fu eletto anche con i voti di Cosa Nostra. In una democrazia sana è la società stessa che di fronte a cose come queste passa oltre e cerca un altro personale politico per le sue necessità.

Come ha preso Cuffaro il fatto di essere il protagonista di un documentario alla Michael Moore di due ore?

Questo dovete chiederlo a Cuffaro! Io al posto suo non ci dormirei la notte, ma starei sveglio a riflettere sui motivi che lo hanno incastrato in un ricco reportage.

 

Buon Anno Zero!

Anche a voi!

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