Io cassaintegrato vi spiego perché da "morto" starò meglio
Stiamo parlando di parole, di nessun atto. Di parole, tre quarti delle quali riguardano il già detto. E un'altra parte sono una minaccia, come la parte sui licenziamenti. E certamente noi non siamo d'accordo". Queste le parole di Pierluigi Bersani sulla lettera d'intenti del governo italiano all'Unione europea, a rischi quindi "i 300mila cassintegrati che ci sono ora, dal giorno dopo sarebbero licenziati".
Faccio parte da 18 mesi dei 300 mila cassintegrati sotto la spada di Damocle: "E alla domanda: Come va?, questa è la risposta: Dopo morto, meglio (da "Il secondo diario minimo" di Umberto Eco).
In passato ho fatto progetti contando su uno stipendio di circa 1400,00 euro mensili, contraendo un mutuo con annessa assicurazione sulla vita. Oggi, con 800 euro, l'ironia di Umberto Eco, potrebbe essere una "soluzione finale".
Tutto questo, grazie anche al Presidente del Consiglio; la mia cassa integrazione è legittima e legittimata da una Ordinanza del Giudice del Lavoro del 6 ottobre 2011.
Sono un dipendente di "Abruzzo Engineering", un "carrozzone" dal dicembre 2010, in "liquidazione volontaria" a causa di un "deficit di 19 milioni di euro".
Durante il mio stato di precariato e cassintegrato, sono stato invitato a frequentare un corso universitario (sono solo diplomato) di riqualificazione professionale, "con rilevanti spese a carico dell'azienda" (vedi ordinanza), in maniera del tutto volontaria (appunto perché non ci hanno richiamato dalla cassa integrazione) con la prospettiva di essere impiegati in mansioni inerenti la ricostruzione post sisma, negli uffici tecnici del Comune dell'Aquila. Chi non avesse aderito a tale iniziativa sarebbe rimasto in CIG.
Per senso del dovere e speranza, che è l'ultima a morire, ho partecipato al corso di riqualificazione, "con rilevanti spese a carico dell'azienda", senza ultimarlo e senza essermi sottoposto agli esami finali di valutazione. Posto che in passato, per 10 anni, mi sono esclusivamente occupato di inserimento dati, operazioni al terminale e che non vedo più una planimetria dai tempi della scuola - ho 54 anni - non riconosco una "ragnatela sul muro da una crepa dell'intonaco”, dopo la fine del corso propedeutico e indispensabile , "con rilevanti spese a carico dell'azienda", sono stato comunque richiamato in servizio per svolgere mansioni inerenti la "Contabilità sui cantieri per la ricostruzione dell'Aquila".
Incapace di svolgere l'incarico di “sportelleria”, dinanzi a una utenza di professionisti impiegati nei vari cantieri, ho accusato malori e crisi di panico. Adesso sono in cura da uno psichiatra.
Assodato che la mia cassa integrazione è legittima, la domanda che vorrei porre pubblicamente ai contribuenti, che avendone ben donde, penseranno: "ma ringrazia Dio che ti hanno richiamato!", è la seguente:
Perché una società in house alla Regione Abruzzo, un "carrozzone", già in liquidazione a causa di un deficit di 19 milioni di euro, allestisce un corso di riqualificazione professionale, "con rilevanti spese a carico dell'azienda" e poi richiama in servizio chi, come me, non ha ultimato il corso, non ha sostenuto l'esame di valutazione finale?
Era proprio indispensabile uno stage universitario "con rilevanti spese a carico dell'azienda", se poi hanno impiegato un “incompetente dichiarato” in una posizione così strategica? Cos'è che dobbiamo, noi cittadini contribuenti, percepire come "irrilevante": un corso di riqualificazione "con rilevanti spese a carico dell'azienda" di danaro pubblico o la stessa "ricostruzione"?
Domenico Attanasii, dipendente di Abruzzo Engineering, proveniente dal bacino degli ex-Lsu del Dipartimento della Protezione Civile, avviato al percorso lavorativo per chiamata diretta dagli Uffici di collocamento nel 1998.
Destinatario di encomi e gratificazioni economiche nel corso degli anni e tutto documentabile. A tal punto che ho già proposto la restituzione dei 1000 euro lordi, avuti anni fa, alla collettività per sgravare l'enormità del deficit dell'azienda.
Cosa devo fare per catturare l'attenzione dei media? Seguire il consiglio del “Foscolo-Eco"?. Non appartengo ai 25 mila, che a Roma hanno fatto la fila per un iPhone4.
Se me ne vado con Foscolo... mia moglie non dovrà pagare più il mutuo e, almeno, non dovremo vendere casa! A proposito, ieri mi hanno telefonato dall'azienda per comunicarmi che la mia cassa integrazione continuerà fino al 31 dicembre 2011... e così fanno 20 mesi. Solo perché ho dichiarato pubblicamente che non ci capisco niente di "ricostruzione". Provengo dall'Ufficio di Collocamento. Potrei fare il commesso, l'operatore al PC.
Queste cose, le so fare... e va a finire che servono pure.
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