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Intervista tuffatrice Veronica Papa

Intervista alla promettente tuffatrice italiana

Veronica Papa: “Lo sport è stato la mia via d’uscita da un tunnel degli orrori”

Ciao Veronica, per iniziare ti chiedo come stai e quali sono i tuoi programmi agonistici futuri.

Bene grazie! A fine agosto ci sarà l’Europeo in casa, a Roma, e sicuramente l’obiettivo è quello di far parte della delegazione che rappresenterà l’Italia a questo evento. Se non riuscissi a centrare l’Europeo, ci saranno altrettante competizioni, per citarne alcune: il Mondiale che si terrà a fine anno, il Mar meeting (una competizione internazionale che si svolge proprio in Italia, solitamente ad agosto) e perché no? riuscire a partecipare come “WildCard” a qualche tappa della Redbull Cliff

Diving World Series il prossimo anno.

Come ti è venuta l'idea di cimentarti in questa specialità?

Diciamo che è successo tutto un po’ per caso. Sono un’ex ginnasta e un’ex trampolinista, sono stata costretta a smettere di praticare entrambe le discipline (prima una e poi l’altra) per motivi fisici; ho avuto una carriera sportiva piena di infortuni che non mi hanno reso la vita facile. Dopo essere stata sottoposta a numerosi interventi chirurgici alle ginocchia, avevo deciso di smettere lo sport a livello agonistico, volevo dedicarmi completamente allo studio e alla vita personale. Subito dopo la pandemia, nel Dicembre 2021 ho ricevuto una chiamata da uno dei responsabili della Nazionale Italiana dei Tuffi dalle Grandi altezze, il quale mi proponeva di provare questa disciplina, in quanto non si discostava molto dal trampolino elastico e dalla ginnastica. Io ho accettato e penso che quella sia stata la scelta migliore che potessi fare. Questo sport mi sta regalando delle emozioni veramente indescrivibili! L’adrenalina che si prova non si può spiegare...

Quali sono le differenze principali coi tuffi tradizionali, a parte l'altezza?

In questo sport gli atleti si lanciano da 20m per le donne e da 27m per gli uomini, in genere da piattaforme artificiali montate a strapiombo su laghi, fiumi o direttamente in mare. Quindi un’altra delle differenze sostanziali a parte l’altezza è lo stretto contatto che abbiamo con la natura.

Cosa rappresenta per te lo sport?

Lo sport ci fa sentire vivi, anzi vivissimi come vorremmo sempre esserlo. Per me è sacrificio costante, è lavorare a testa bassa, in maniera insistente per raggiungere un sogno. Lo sport ci insegna a vivere, ci insegna che nulla è dovuto, nulla è scontato. Ci insegna che non esiste un percorso lineare, troveremo sempre nel nostro cammino innumerevoli ostacoli, sta a noi, proprio come nella vita, indossare un’armatura e far vedere quanto valiamo veramente. Lo sport mi ha dato una ragione di vita, mi ha dato un motivo per continuare a vivere quando avevo perso tutto, è stato la mia unica via d’uscita da un tunnel degli orrori, è stato la mia rinascita! Se sono qui oggi lo devo solo allo sport!

A cosa ti riferisci, ti va di parlarne?

All’età di 18 anni ho dovuto affrontare un ostacolo enorme, la perdita di una persona che amavo…

Quello che al tempo era il mio ragazzo si ammalò e dopo un anno straziante passato all’interno degli ospedali, si spense lentamente. Fu “un colpo” veramente duro da affrontare, da superare…

Mi ero chiusa in me stessa, non mangiavo, non volevo vedere nessuno e non volevo nemmeno andare più in palestra per allenarmi. Mi sentivo in una sorta di limbo, non vedevo veramente alcuna via d’uscita e l’unica cosa che volevo fare era scomparire.

Ad un certo punto il mio allenatore mi convinse a ritornare dalla mia seconda famiglia…

È così piano piano ho ripreso ad allenarmi, con un solo scopo “prendere una stella e portarla giù, anche solo per un secondo”. Quei momenti sono ormai un brutto ricordo, senza alcun dubbio mi hanno lasciato una ferita nell’anima che porterò sempre con me, ma la mia vita per fortuna è andata avanti, e sicuramente lo sport mi ha aiutata ad affrontare nel migliore dei modi questa situazione

Chi è Veronica Papa nella vita privata?

Mi piace circondarmi di persone vere, allegre che mi facciano percepire tutta la loro complicità solo con uno sguardo. Mi piacciono i tatuaggi, anzi li adoro, non a caso ne ho 25. Ognuno di essi racconta un pezzo della mia storia, un pezzo del mio vissuto sia nel bene che nel male. Quattro anni fa ho trovato la mia anima gemella e con lui sto condividendo tutto. Questo è un periodo un po’ intenso perché il Dicembre scorso mi ha fatto la fatidica proposta di matrimonio, e quindi stiamo cercando di organizzare alla perfezione tutto quanto per quel giorno e come se non bastasse stiamo seguendo i lavori per la nostra futura casa. Se dovessi descrivere la mia vita attuale con una parola, direi senza alcun dubbio.... FRENETICA!

Cosa ti rende felice più di ogni altra cosa?

Per rispondere a questa domanda parto da un discorso in generale. La prima cosa che ci insegnano quando siamo bambini è proprio il rapporto con il nostro corpo e con i nostri limiti. Ebbene sì... tutti abbiamo dei limiti, semplicemente sta a noi capire come oltrepassarli: per migliorarci, semplicemente per quello. Migliorare per se stessi! Far vedere a se stessi quanto valiamo veramente. Perciò credo che la cosa che renda felice uno sportivo più di ogni altra cosa sia riuscire a superare i propri limiti, perché è proprio in quel momento che si prende consapevolezza delle proprie capacità.

A parte i tuffi, quali sono le tue passioni?

Mi piace allenare e stare a contatto con i bambini, infatti per molti anni mi hanno affidato diversi gruppi di agonismo e pre-agonismo nelle palestre di ginnastica artistica. Mi piace mettermi a disposizione delle persone, e cercare di aiutare chi ne ha bisogno.

Ti piacerebbe un giorno - visto il fisico che ti ritrovi - avere qualche esperienza nel mondo della moda?

Sinceramente non ci avevo mai pensato, ma se si presentasse l’opportunità perché no!

Ultima domanda: “Parigi 2024” la senti lontana o vicina?

Attualmente la sento abbastanza lontana, ma so che il tempo corre e quindi non c’è tempo da perdere! Ancora non sappiamo se alla nostra disciplina verrà data l’opportunità di fare l’esibizione a Parigi 2024 per poi entrare a far parte ufficialmente delle discipline olimpiche a Los Angeles 2028. Incrociamo le dita e speriamo bene! Il sogno più grande di ogni sportivo sono gli ambiti cinque cerchi, perciò arrivare a questa competizione così importante sarebbe veramente il coronamento di un sogno che ho da quando sono bambina.

Grazie mille!!!

 

 

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