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Intervista all’attore Lucio Gardin

Lucio Gardin, la comicità spontanea, quella intelligente. L’importanza della professionalità , dell’ironia, del linguaggio. In Italia non basta avere talento ma devi anche avere un padrino…

 Lucio Gardin , un comico garbato, ironico, pungente e grande comunicatore , che partendo dalla cura del testo all’ uscita sul palcoscenico dimostra tutta la sua straordinaria professionalità di attore comico. Sicuramente uno dei maggiori comici nel panorama italiano. Uno dei dieci attori comici entrati nel Guinness Mondiale dei primati conseguendo il titolo di “ Comic Wolrd Record Holder” Campioni del mondo della risata. Giornalista, direttore artistico di due Festival nazionali: Levico Ridens, e RidenDRO&ScherzanDRO . Da dove nasce la sua comicità ? Un po’ dalla pancia e un po’ dalla testa. il braccio e la mente, pensiero ed azione, do ut des, des e do dodes, dodes e tre quindes ... la comicità è matematica: non è un opinione.

La comicità non è solo linguaggio verbale, quanto è determinante la presenza scenica , il movimento ?
Molto. Il corpo è basilare per ciò che mi riguarda. Non amo il cabaret statico, di parola, quello in cui il comico se ne sta fermo a parlare. La fisicità (vedi Benigni) usata in modo appropriato è componente imprescindibile di un comico.

Perché il nome di Lucio Gardin non compare sul palcoscenico della comicità nazionale ?
Beh, se guardi il mio curriculum vedi che il nome Lucio Gardin compare. Se ti chiedi perché non sono entrato in programmi televisivi di successo, sappi che sei in buona compagnia, perché me lo chiedo anche io. Penso sia perchè non spingo abbastanza per entrarci. In Italia non basta avere talento ma devi anche avere un padrino, e partire dal Trentino non ti agevola. Ma sono tranquillo perché la fila di persone di talento che non lavorano in tv è sicuramente più lunga di quella di chi ci lavora. Il talento è sostanza, non è una questione di forma: un vino pregiato non ha bisogno di trovarsi sul bancone del ristorante a 4 stelle Michelin, ma rimane eccellente anche servito in un rifugio a 2000 metri. Anche se viviamo nell’epoca dell’immagine, non è il contenitore a determinare il valore di un prodotto.

L’ironia del comico riesce a vedere oltre ?

Per far ridere di un argomento occorre studiarlo a tavolino, approfondirne ogni aspetto. E se scavi tanto, ti può capitare di portare alla luce cose che nessuno avrebbe immaginato, Grillo docet.

Chi fa ridere Gardin ?

La comicità spontanea, quella sì intelligente, ma che non è troppo ricercata. Perché per deformazione professionale tendo ad immaginare dove va a finire una battuta o una gag, e la cosa mi distrae. Al contrario, quando la comicità è spontanea, diventa imprevedibile. Se vuoi un nome mi piace Michele Foresta (il mago Forrest) per come usa la parola e Robin Williams (prima che diventasse attore, quando faceva cabaret nei locali) per come usava il corpo.

Cosa la diverte e cosa l’annoia?
Mi diverte stare con le persone piene di entusiasmo, istintive, che non hanno paura di mostrarsi e lasciarsi conoscere. Per contro, mi annoiano terribilmente le persone finte, che cercano ti tirati nel loro qualunquismo per non sentirsi soli, sai è più facile sporcare la tela di un altro che mettersi a dipingerne una in proprio. Mi piacciono le persone istintive perché si donano senza pregiudizi.

La controbattuta più divertente che le hanno fatto?
Ai miei inizi, ero a Roma nel locale di Teo Mammuccari e durante lo spettacolo chiesi ad uno del pubblico se era incazzato per conto suo, lui (in questo i romani sono impareggiabili) mi rispose “No per conto terzi!”. 



L’autoironia è parte dell’attore comico ?

Certo. L’autoironia dovrebbe essere parte della vita in generale. Ritengo l’autoironia la massima dimostrazione d’intelligenza. Se l’uomo sorridesse di più non ci sarebbe tanta cattiveria nel mondo.

Se pensiamo al rito della Tonca delle Feste Vigiliane di Trento , su come lei ha tracciato il “profilo dei nostri politici e notabili ” considerando i recenti episodi di mala politica in Trentino, possiamo dire che la comicità è lo specchio della verità ?
Sì, si può dire. La storia è lì a dimostrarci che non è una metafora azzardata. Il comico vede quello che succede, non quello che le persone raccontano che succederà. Il politico può parlare di etica, riempiendo giornali e telegiornali di questa parola, ma a chi fa comicità le parole non bastano. E a dire il vero non dovrebbero bastare neppure agli altri.

La comicità è politica ?
Beh, un po’ tutto è politica. Ogni scelta include una rinuncia. Personalmente, quando faccio comicità politica sto attendo che sia comunque sempre apartitica. In Italia, tranne rare eccezioni, i comici fanno spesso politica filo partitica per averne dei tornaconti.

Lei ha partecipato a numerosi programmi televisivi , e di alcuni è stato anche coautore, qual’è il personaggio che le ha trasmesso di più artisticamente e professionalmente ?
Ho avuto molti maestri, tra questi ricordo con affetto uno degli autori di Antonio Ricci. Potrei farti il nome ma non lo conosceresti perché non sta sulle prime pagine. Non esiste un personaggio noto che dispensi consigli, se non sbagliati, per farti affossare prima. Questo è il mondo dello spettacolo.

I prossimi impegni di Lucio Gardin ?

A novembre partirà la 3° serie del programma “Il megaBAIT” su TCA, poi uscirà il mio primo DVD con oltre due ore di spettacolo. A breve dovrò iniziare a scrivere tre puntate per RAI 2 dal titolo “Bravo Grazie”, un programma sulla comicità che andrà in onda a gennaio. E sono impegnato nelle convention e nelle cene di lavoro che solitamente le aziende tengono a fine anno, con un personaggio creato ad hoc il “funny manager”.

Crede nel destino ?
Credo che il nostro carattere determini il nostro destino, ma non credo che noi ne siamo padroni assoluti. Per rispondere alla tua domanda: sì.

A Lucio Gardin chiediamo una battuta per salutare i nostri lettori

Volentieri, cito una recensione che ho ricevuto da Charlie Chaplin, contattato da una medium due mesi fa (mi è costata 200 euro) “Lucio Gardin è molto più bravo di quello che appare, probabilmente è il mio erede!”

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