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Internet | Dal latifondo feudale al neo latifondismo della rete. Due diverse interpretazioni del capitalismo cognitivo

Quanto tempo è passato dall'economia latifondista all'economia di rete: quasi 2000 anni. In questo lasso di tempo sono infinite le trasformazioni dei sistemi eocnomici che hanno retto le sorti dell'umanità. Oggi il nuovo latifondo - il web - sembra dettare regole e modelli che vengono perseguiti dalla politica per tutto ciò che riguarda il 'lato restrittivo' mentre per ciò che riguarda il 'lato progressivo' e di sviluppo sembra essere disatteso il modello di previsione. Ma andiamo con ordine .

Le soglie del tremila hanno risvegliato una crisi economica mondiale senza precedenti nella storia, colpa della globalizzazione più percepita che effettiva, oppure colpa del nuovo modello finanziario che si sta imponendo a livello globale e che che porta con sé antichi ed arcani odori di imposizione tout court, forse anche questa dettata dalla paura dello scardinamento delle frontiere tra i paesi. E' revanscismo, che ha pur una sua ragione d'essere e propri valori, o un'antica classe che non vuol perdere dominio e territori?

Uno scenario che mettere in serio dubbio, apre profonde falle, critica fortemente la lunga battaglia verso i diritti civili, economici, sociali, materiali ed immateriali, oltre che di genere e di libertà.

Cos'è un diritto. Vogliamo considerarlo sotto la luce del giusnaturalismo o vogliamo rifarci ai valori etici propri della Rivoluzione Francese e delle relative carte che ne sono scaturite e che ancora oggi costituiscono legge umana.

Se ci rifacciamo al giusnaturalismo il diritto in senso completo e lato, nasce con l'individuo. Al momento della nascita ogni individuo acquisisce diritti civili, sociali, economici ecc... Se ci rifacciamo alla dottrina dello Stato, il diritto è positivo, ossia è un riconoscimento per legge.

Se approfondiamo meglio in realtà il diritto positivo della legge non è altro che una sovrapposizione al diritto naturale dell'individuo.

Il diritto positivo sussiste in quanto l'individuo, inserito in un contesto sociale, ha la necessità di difendersi e difendere il proprio spazio e nello stesso tempo il dovere di riconoscere lo spazio altrui.

Il diritto positivo altro non è che una limitazione al diritto naturale in cambio di una difesa della persona e maggiore sicurezza sociale

Saltando tutta la parte dello sviluppo della rappresentanza politica e suoi diritti e doveri, giungiamo al punto in cui quando un Parlamento redige un diritto, esercita più una manipolazione della limitazione dei diritti degli individui, allo stato attuale delle deleghe, che un allargamento della base dei diritti stessi. Se entriamo nel tempo della globalizzazione, la manipolazione si fa via via più evidente e pressante. Errore nel quale il web vorrebbe evidenziare di non incorrere.

Al tempo dei latifondi i braccianti erano sì servitù, ma erano anche artefici e raccoglitori del proprio lavoro, in un vasto territorio che benchè mal curato era pieno di possibilità e spazi aperti.

Tale è il web. Fumagalli chiama questa impostazione filosofica del diritto 'capitalismo cognitivo' e lo vorrebbe considerare 'reddito di vita'

Oggi i latifondi non esistono più o se esistono ancora sono di dimensioni ridotte, i territori sono molto più curati, anche se con alterne vicende, ed il contandino è ancora proprietario e artefice del proprio lavoro ma con molti più limiti e molta più necessità di inserirsi in contesti economici.

Se il web dovesse perdere la caratteristica di spazi aperti di possibilità diventerebbe un mero ingabbiamento in schemi già conosciuti e 'collaudati'. E questo è già un diritto naturale in bilico

Dunque il diritto positivo ha una caratteristica di maggiore limitazione rispetto all'acqusizione di diritti, già insiti nell'individuo così come il neo latifondo di rete ed il 'capitalismo cognitivo' dovrebbe indicare la via del neo walfare mondiale di redistribuzione del reddito

Restano ancora molto forti i diritti riconosciuti dalle carte che dalla Rivoluzione Francese ad oggi si sono imposte all'attenzione di coloro che sono assurti al ruolo di governanti, unitamente all'affermazione delle Carte Costituzionali, come suggello ideale della struttura sociale e della sua coesione. Quel qual cosa che per i grandi mercati finanziari internazionali è molto simile ad un brutto boccone amaro da mandar giù.

Reddito di cittadinanza, reddito minimo garantito o reddito di sussitenza, reddito di inclusione, riduzione del gap economico, egualitarismo e proprietà intelletutale e suo uso, non sono sempre belle parole per un mercato finanziario che teme la globalizzazione. E la crisi entra in atto, o in gioco, ponendo in bilico i diritti naturali e posti, e la storia umana stessa, innescando la scintilla del revanscismo così che la sociologia riscopre alcuni padri, piuttosto che altri, e la politica rivede le sue forme e le sue comunicazioni e dei suoi messaggi. Al contrario di quanto sostiene Fumagalli, per quanto ne possa aver capito, che ritiene che il capitalismo cognitivo è già in affermazione attraverso le riforme in atto. Cosa che a me non sembra proprio

A far da sfondo a siffatto scenario è una cultura libertaria e 'liberticida' (diceva Giacinto detto Marco Pannella), lì dove, invece, un po' di liberismo non guasterebbe mentre al contrario il libertinismo sarebbe proprio una iattura.

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