Inghilterra-Italia: belli con anima ma senza gol. Ora tocca alla Germania
Non c'è dubbio, la miglior partita dell'Italia in questo torneo, inglesi annichiliti. Non ricordo una vittoria ai rigori che fosse così meritata nell'arco dei 120 minuti. Eppure... eppure non l'abbiamo "vinta", eppure non abbiamo segnato nemmeno un gol. Solo sul palo di De Rossi all'inizio c'entra la sfortuna, ma dopo non si ricordano miracoli di Hart o interventi della dea bendata. Mai vista l'Inghilterra così. "All'italiana"? Se proprio vogliamo definirla "all'italiana", è una bruttissima copia. Gioco difensivo, sì, ma anche ripartenze veloci, pericolose, e la zampata finale, inattesa, di rapina, sono le caratteristiche delle nostre nazionali (chiedere ai tedeschi). Niente di simile hanno saputo proporre ieri gli inglesi. In serie A non gioca così male nemmeno una neopromossa in casa della prima in classifica.
Poi c'è l'equivoco Cassano: possibile che nessuno veda che li sente tutti i mesi di inattività per l'operazione al cuore? Non corre senza palla; anche quando ha lo spunto, non ha la velocità d'esecuzione che serve né la precisione, sbaglia un'infinità di palloni. Potrebbe semmai tornare utile negli ultimi trenta minuti della partita, quando i ritmi sono più lenti e le squadre meno compatte.
L'altro equivoco di questa squadra è a centrocampo: abbiamo il centrocampo a 3 più forte d'Europa, eppure Prandelli insiste a giocare a quattro, con una sorta di rombo il cui vertice alto non è qualitativamente all'altezza: ci sono volute tre partite per far fuori Motta, troppo lento e scarso; ma anche Montolivo in quel ruolo non ha mai sfondato e non ci gioca da anni (anche se ieri non ha fatto malissimo).
Dopo tutto, però, se costruisci una decina di palle gol pulite in 120 minuti diventa più difficile prendersela con l'allenatore, anche se i suoi errori restano e complicano non poco la vita. Sfatato invece il pregiudizio secondo cui le squadre di Prandelli non avrebbero la cattiveria e la grinta necessarie. Questa squadra anima e orgoglio ce le ha eccome.
Menzione speciale per Pirlo, che gioca una partita strana. Sbaglia troppi palloni durante i '90 minuti (ma ne gioca un'infinità), se li fa strappare dai piedi, e in una circostanza la combina grossa regalando la palla agli avversari che ripartono in contropiede. Non è brillantissimo in questo Europeo, non è continuo, evidentemente pesa una stagione giocata ad altissimi livelli. Si accende e si spegne, eppure riesce ad essere determinante. Dalla metà del secondo tempo e nei supplementari sale in cattedra (complice un centrocampo inglese meno asfissiante, con Gerrard a metà servizio), illumina il gioco e conclude la gara con quel "cucchiaio". Il calcio non è una scienza, non lo sapremo mai, ma mi piace pensare sia stato decisivo, che abbia provocato i due errori inglesi e infuso sicurezza nei compagni.
Un rigore del genere incute nell'avversario il senso di una certa ineluttabilità, taglia le gambe, fa evaporare la convinzione. E' come un grido: "Spostatevi, siamo più forti". Un fenomeno.
Ora il classico dei classici: Italia-Germania. I tedeschi hanno l'occasione di prendersi una storica rivincita. Tutto sembra giocare a loro favore: hanno giocatori di qualità; due centravanti implacabili e in forma; due giorni in più di riposo; mentre all'Italia rischiano di mancare De Rossi ed entrambi i terzini di destra. Ma se la staranno già facendo sotto. Troppe volte li abbiamo beffati, l'ultima, non troppo lontana: nel 2006 in casa loro, a Dortmund.
PAGELLE (rigori inclusi): Buffon 7 Abate 6,5 Bonucci 7 Barzagli 6,5 Balzaretti 6 Marchisio 6 Pirlo 8 De Rossi 6,5 Montolivo 6 Cassano 4 Balotelli 5; Maggio 6 Diamanti 6 Nocerino 7; Prandelli 5
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