Indispensabile Neutralità del nuovo Capo dello Stato

Siamo nel pieno clou di rimescolare quelle castagne al fuoco da cui dovrà uscire quella massima istituzione per essere nominata a Capo del Quirinale.

Diversamente negli anni trascorsi della mia non giovane età ricordo sia i tatticismi politici da sempre esistiti in una tal fatta, sia quei vertici tra i partiti anche in quelle aule per un univoca convergenza alla votazione super partes e mescolando colori politici diversi per arrivare alla neutralità per la più alta carica dello Stato.

Non ricordo invece di quei vertici di riunione privati, quelle cene elettorali casa di un presunto papabile o che aspira a tale, di quelle telefonate fatte e quelle tantissime da fare per accaparrarsi il voto. Pensiamo che tali mezzi pur leciti non siano quel qualcosa alla luce del sole di gradimento di tutti che dovrà splendere su quella bandiera che mai dovrà ondeggiare sulla Costituzione.

A Napoli come lei ben conosce li chiamiamo gli inciuci....

In un momento particolare del paese come l'elezione del Presidente della Repubblica e nel momento del momento credevamo che alla Presidenza della Repubblica non ci si dovesse candidare, che non si faceva quella campagna elettorale di parte ovvero di partito,che non ci si raccomanda a eventuali preferenze personali per raggiungere quel quorum, che in particolare non si creino zone ombre con presunte donazioni o cadeau le quali sono notizie comparse su tutti i quotidiani.

Ma il presidente della Repubblica non deve essere superpartes?

Non deve spogliarsi di quei colori politici se pure fosse un politico per il bene della Nazione?,

Al di là di un orgoglio narcisistico personale di chi al potere è stato ed aspira avidamente aria di quel potere, potrebbe essere utile una persona che sarebbe divisiva gia in partenza, non affidabile per tanti e che quindi potrebbe inficiare?

Quale soddisfazione si potrebbe avere di salire anche solo ipoteticamente alla più alta carica dello stato se si è coscienti di quella certezza di agitare un paese politicamente, già in piena emergenza?

Antonello Laiso