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In forte crescita le aggressioni ai ferrovieri

In notevole aumento i dipendenti delle Ferrovie che sono stati aggrediti, nel corso della loro attività lavorativa. Infatti nel 2014 sono stati 309 i ferrovieri che hanno subìto delle aggressioni, mentre nel 2013 furono 227. E nei primi cinque mesi del 2015 sono stati oltre 140.

Per quanto riguarda gli aggressori, il numero degli stranieri (54) è di poco superiore agli italiani (41). I casi rimanenti hanno come protagonisti coloro che eseguono attività abusive a bordo dei treni. L’ultima aggressione si è verificata mercoledì 11 novembre nelle Marche, sulla tratta Ravenna-Senigallia.

Pertanto la Filt Cgil regionale ha dichiarato che “il fenomeno delle aggressioni ha ormai superato ogni misura: i capitreno non sono sceriffi, e non sono neanche poliziotti. L’azienda deve trovare una soluzione al problema, va garantita la sicurezza dei dipendenti e dei viaggiatori”. Questo sindacato ha denunciato la debolezza dell’azione svolta a tutela dei ferrovieri sia da parte di Trenitalia che da parte delle istituzioni.

Nella nota diramata dalla Filt Cgil delle Marche si può ancora leggere: “Un vero e proprio Far West, dal Nord al Sud dell’Italia, che interessa i grandi scali, ma soprattutto le piccole stazioni di periferia, in particolare negli orari serali. Il capotreno e il macchinista sono sottoposti a stress quando viaggiano sui treni più difficili, senza contare lo shock quando subiscono un’aggressione. Così come la paura di tornare al lavoro”.

Il sindacato inoltre critica i continui tagli alle risorse sulla sicurezza ed anche i tagli alle Regioni riguardo il trasporto pubblico locale, che certamente non agevolano il miglioramento della situazione, con organici sempre più all’osso e tratte pericolose che dovrebbero essere presidiate di più”.

La Filt Cgil delle Marche sostiene che gli interventi fin qui realizzati siano stati del tutto insufficienti. E conclude: “Non si può andare avanti col rischio, ogni giorno, di essere aggrediti fino a quasi perdere la vita. Non è giusto nei confronti delle donne e degli uomini che, quotidianamente, fanno il loro dovere”.

A me sembra che le considerazioni del sindacato siano del tutto condivisibili. Non c’è dubbio che gli interventi per contrastare il fenomeno delle aggressioni ai ferrovieri debbano essere ben più consistenti rispetto a quelli attuati fino ad ora, del tutto insufficienti.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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