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 Home page > Attualità > Società > In carcere per vendita legale di semi di cannabis

In carcere per vendita legale di semi di cannabis


Tutt’oggi queste persone si trovano in carcere (a Sollicciano, Firenze). E’ in corso una richiesta di scarcerazione al Tribunale della libertà di Bolzano (da cui è partita l’indagine che ha portato all’arresto dei due).

L’arresto di queste persone è un fatto gravissimo, un’ingiustizia inaccettabile. Si tratta di onesti commercianti, che svolgono con passione e impegno un’attività che, ripetiamo, in Italia è assolutamente legale. Uno di loro è addirittura vicepresidente del consiglio comunale di Vicchio (Firenze), quindi impegnato anche nell’amministrazione pubblica. Sono persone che hanno scelto di lavorare in un settore particolare e alternativo, ma non per questo illegale. Sono persone che pagano regolarmente le tasse, seguite da regolari commercialisti e forniti di tutte le autorizzazioni necessarie a fare del commercio in Italia. 
 
Vogliamo continuare a credere e a fidarci della Giustizia e dei Giudici italiani, ci uniamo quindi all’appello di scarcerazione lanciato in questi giorni da più parti. 
 
Massima solidarietà quindi ai ragazzi di Semitalia. Questo è il nostro messaggio per fargli capire che ci siamo e che da qui noi non ci muoviamo. Continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto, a testa alta: contro-informazione e antiproibizionismo.
 
L’invito è quello di diffondere questo comunicato su siti, blog, forum, ecc, per condividere con noi la solidarietà espressa e sensibilizzare l’opinione pubblica su questo episodio. 
 
Riportiamo di seguito le leggi relative al commercio di semi di cannabis in Italia (alcune parti estrapolate da precedenti sentenze) e vi chiediamo intanto di divulgare questo articolo per dimostrare come sia del tutto INCREDIBILE essere arrestati per un fatto del genere:
 
I semi di cannabis sono esclusi dalla nozione legale di Cannabis, ciò significa che essi non sono da considerarsi sostanza stupefacente (L. 412 del 1974, art. 1, comma 1, lett. B; Convenzione unica sugli stupefacenti di New York del 1961 e tabella II del decreto ministeriale 27/7/1992). In Italia la coltivazione di Cannabis è vietata (artt. 28 e 73 del DPR 309/90) se non si è in possesso di apposita autorizzazione (art. 17 DPR 309/90). Pertanto tali semi potranno essere utilizzati esclusivamente per fini collezionistici e per la preservazione genetica. Questi semi sono commercializzati con la riserva che essi non siano usati da terze parti in conflitto con la legge. Chi commercializza tali prodotti si solleva da ogni e qualsiasi responsabilità derivante dall’uso improprio di tali prodotti.
 
La commercializzazione di semi di cannabis, anche in presenza della commercializzazione di altri elementi o strumenti per la coltivazione in genere (e non necessariamente specificamente per la cannabis) non configura il reato di “istigazione al consumo di sostanze stupefacenti”.

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Autore

Matteo Gracis

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