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In Spagna disoccupazione record sopra il 20%

La "rivoluzione socialista" di Zapatero continua a perdere colpi.

Non solo la Spagna rientra a pieno regime nei Pigs, i paesi a rischio insolvenza del debito, ma gli ultimi dati economici non sono per niente rassicuranti.
 
La disoccupazione a fine 2010 ha toccato il record dal 1997, con 4,7 milioni di persone senza lavoro, il 20,3% della popolazione attiva, con un aumento di ben 370 mila rispetto a dicembre 2009.
 
Un dato persino peggiore rispetto alle previsioni, considerando che l'economia continua a non girare e la diminuzione del Pil dell'0,3% non offre opportunità di crescita e di nuova occupazione (tra ottobre e dicembre oltre 350.000 persone a caccia di un posto sono rimaste a mani vuote).
 
La situazione a dir poco critica si riflette sul calo dei consumi e sull'erosione della capacità di risparmio delle famiglie spagnole.
 
I più colpiti sono come al solito i giovani, tra i minori di 25 anni la disoccupazione supera il 40% (il doppio rispetto a due anni fa), mentre nella fascia 25-29 anni il tasso tocca il 25%.
 
Anche la fascia deglio "over 55", soprattutto uomini, non se la passa poi così bene.
 
Le tre regioni più colpite sono l'Andalusia (disoccupazione al 30,3%), l'Estremadura (27.8%) e le Canarie (oltre il 27%).
 
Per fronteggiare l'emergenza Governo e sindacati si sono impegnati a siglare nei prossimi mesi un patto sociale con l'obiettivo di promuovere una politica attiva per il lavoro, soprattutto a favore delle tre categorie più penalizzate: giovani, donne e over 55.
 
Tra le riforme più importanti in cantiere c'è quella previdenziale, con la finalità di alzare gradualmente (dal 2013 al 2027) l'età pensionabile dai 65 ai 67 anni con 37 anni di contributi minimi.
 
In questo modo il Governo garantirà la sopravvivenza del sistema pensionistico anche nei prossimi decenni, nonostante il settore è in attivo e può contare sull'aiuto di uno speciale fondo di riserva di 70 miliardi di euro, accumulati negli ultimi 10 anni.
 
Se la pensione è ancora salva, riusciranno le famiglie spagnole ed il premier Zapatero a risollevare le sorti economiche di una Spagna in preoccupante crisi d'identità?

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