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Immigrati respinti dalla Francia. Ventimiglia come Lampedusa

 Le Ferrovie dello Stato hanno chiuso tutti i bagni dello scalo ferroviario tra le proteste dei viaggiatori; in corso un vertice in Comune a Ventimiglia 

Improvvisa emergenza questa mattina in Stazione a Ventimiglia: dopo essere stati respinti al confine ferroviario italo-francese dagli agenti della Polizia di Frontiera transalpina più di cento immigrati clandestini provenienti dal Nord-Africa, nella quasi totalità tunisini, si sono accampati alla Stazione ferroviaria internazionale di Ventimiglia, totalmente impreparata ad accoglierli. Le Ferrovie dello Stato hanno immediatamente chiuso per motivi di igiene e sicurezza i bagni dello scalo ferroviario tra le proteste dei viaggiatori che così non hanno potuto usufruire di un servizio essenziale. I clandestini in queste ore si stanno sparpagliando in città ma, in base a quanto abbiamo appurato parlando con loro, nelle prossime ore saranno ancora in numero maggiore ad arrivare alla “Porta Fiorita d’Italia”.

Allarmati gli amministratori comunali della città di frontiera anche perché a Ventimiglia, come a Lampedusa, sta di minuto in minuto crescendo l’intolleranza da parte della popolazione autoctona. “ I francesi sanno difendere il proprio territorio, non come gli italiani che permettono a tutti di venire a fare i propri porci comodi nella loro Nazione”, questo il commento, pressoché unanime, che si sente in questi momenti percorrendo le strade di Ventimiglia. Preoccupatissimo, il Sindaco Gaetano Scullino ha convocato un summit in Comune con i vertici cittadini delle forze dell’ordine: molto probabilmente il Dirigente della Polizia di Frontiera italiana Pierpaolo Fanzone chiederà a Roma con urgenza l’invio di rinforzi.

D’altra parte il governo italiano proprio ieri in un Consiglio dei Ministri tormentato aveva accolto le richieste avanzate dalla Lega Nord in ordine ad una ripartizione degli immigrati tra tutti i paesi dell’Unione europea ed il Premier Silvio Berlusconi si è impegnato, onde non andare incontro ad un’imprevedibile crisi di governo, a porre la questione immigrazione con forza agli alleati. I nostri alleati francesi, però, nonostante siano stati i promotori della guerra in Libia e siano il Paese ove i profughi provenienti dal Maghreb desiderano recarsi avendo colà già molti parenti residenti, hanno alzato un muro al confine italo- francese ed, anzi, corre voce in queste ore che il Presidente transalpino Sarkozy sia seriamente intenzionato a sospendere l’efficacia del Trattato di Schengen sino alla fine dell’emergenza esplosa in Nord- Africa. E’stato proprio il Ministro degli interni di Parigi, Claude Gueant, qualche giorno fa durante una sua rapidissima visita alla sede del Commissariato interforze italo- francese di Ponte San Luigi, in comune di Ventimiglia, a ribadire, se mai qualcuno non avesse capito bene, che compito dell’Italia è quello di impedire ai clandestini approdati a Lampedusa od in Sicilia di espatriare di frodo in Francia. “ L’Italia non faccia la furba” affermò con sarcasmo quel giorno il Ministro di Sarkozy. Ventimiglia, ora, teme che si ripeta in città qull’invasione di extra- comunitari clandestini che già si ebbe nella prima metà degli anni novanta del secolo scorso quando, a causa della prima guerra dell’Iraq, venne invasa da migliaia di Curdi clandestini diretti in Francia. La differenza rispetto a quindici anni fa è che oggi ad essere aumentata è l’insofferenza e la xenofobia degli italiani e, quindi, maggiore è il pericolo di disordini sociali che, tutti, si augurano non accadano.             


Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.82) 27 marzo 2011 13:10

    Pallottoliere umano >

    Il numero dei “rifugiati” a cui l’Italia ha riconosciuto il diritto d’asilo sfiora le 50mila persone. Sono il 60% di quelli della Francia, 1/5 del Regno Unito ed addirittura 1/12 della Germania.

    Maroni ha fissato in 50mila il numero massimo di “profughi” che, solo se provenienti dalla Libia, potranno usufruire del “modello italiano di solidarietà europea”.
    Un “esodo” libico che potrà concretizzarsi solo con la vittoria di Gheddafi sugli insorti.

    Per tutti gli altri migranti (egiziani, tunisini, ..) saranno attrezzati 13 siti ex militari.
    Dei campi di raccolta ben “recitanti e sorvegliati” per il loro “soggiorno obbligato”.

    Migliaia di posti pronti (2500 quelli della Caritas) sono inutilizzati in terraferma mentre restano intorno a 5000 gli sbarcati ancora “stivati” a Lampedusa.
    Il numero fa crescere la “visibilità” ed alimenta l’effetto “allarme”.
    Cavalcando l’insicurezza nel paese del Barbiere e il Lupo si fanno cose davvero singolari …

  • Di pv21 (---.---.---.49) 27 marzo 2011 20:08

    Brescia insegna >

    Da un anno il progetto Bresciano di “ritorno volontario assistito” (Nirva) offre il viaggio di rientro e 500 euro agli immigrati che restituiscano il permesso di soggiorno con l’impegno di non tornare in Italia per almeno 5 anni.

    Ora Frattini propone di dare 1500 euro (anticipo di fondi UE) a tutti gli sbarcati a Lampedusa che accettino di essere rimpatriati.
    “Ma che pagare! – ha sbottato subito Bossi – li caricherei e li porterei indietro”.

    Altrimenti Brescia rischierebbe di dover triplicare la sua offerta.
    La “saga” dei clandestini impone soprattutto la coerenza …

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