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Il web contro le manipolazioni dei TG - il caso Di Pietro/Napolitano/Dominioni

La notizia non è ormai più una notizia ma quello che è seguito segna a mio modo di vedere un passo importante nella politica e nel giornalismo italiano (e spesso le due cose sono legate oltre l’ormai classico conflitto di interessi berlusconiano).

I fatti sono i seguenti.

Antonio Di Pietro, durante un suo intervento a Piazza Farnese, rivolge parole dure a Napolitano, invitando il Capo dello Stato a non trincerarsi dietro silenzio. I giornali riportano all’incirca il discorso, Oreste Dominioni si sente toccato nel vivo come italiano e denuncia Di Pietro per vilipendio al Capo dello Stato.
Di Pietro
viene inserito nel registro degli indagati.

Solo che a questo punto succede qualcosa di impensabile fino a qualche anno fa.

Si, perchè il discorso di Di Pietro è stato registrato da un sacco di gente, trasmesso in streaming ed infine postato su Youtube.

Così un altro sacco di gente in rete si è accorta che nel discorso non c’era proprio nulla di offensivo.

Il discorso è duro, l’accusa chiara ma legittima, ed il riferimento al silenzio mafioso legato al fatto che proprio la mafia era il tema dell’incontro in piazza.
Tutto questo sui giornali (e peggio sui tg) non aveva trovato posto.



Ma di spazio ne ha trovato nei giorni successivi a firma di Luca, di Gomez e di molti altri. E poi è stato facile ricostruire le manipolazioni fatte dai media tradizionali.
Orsatti ha riportato il testo del discorso, Antonio ha fatto che riportare direttamente il video e Ermes si è addirittura lanciato in una ricostruzione delle alterazioni giornalistiche in raffronto con le frasi reali pronunciate dall’ex pm.

Insomma Di Pietro potrà stare tranquillo perchè non vedo come si possa arrivare al processo in queste condizioni.

Inizierei a preoccuparmi invece al posto di Dominioni, o quantomeno lo inviterei a documentarsi con cura prima di fare un gesto grave come una denuncia, per esempio potrebbe fare un giro in rete, dove (lo ripeto con sempre maggior vigore) le informazioni arrivano da chi è sul posto e non hanno il filtro dello scoop a tutti i costi.

E sarà anche il caso (e questo è il clou della vicenda) che giornali, telegiornali e politici si rendano conto della potenza e della sincerità della rete.

Evidentemente l’elezione di Obama non è bastata ai nostri per prendere consapevolezza dell’importanza dei blog, del giornalismo partecipativo, dei video ugc. E se non lo capiranno in fretta rimarranno decisamente tagliati fuori dal futuro del mondo e probabilmente la nuova classe dirigente italiana sarà composta da chi ha vissuto il cambiamento dall’inizio e non da chi cerca (senza riuscirci) di forzare le porte e controllare lo strumento più democratico che abbiamo a disposizione in questo momento.

Ripensandoci... sarà mica un male?

Qui la casa originale di questo articolo.

(credits foto: webgol)

Commenti all'articolo

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.220) 6 febbraio 2009 21:18

    Agoravox ha digerito questi accadimenti ed ha emesso il suo verdetto con chiarezza verso il mondo del WEB.
    Non ci sono dubbi ed incertezze dell’affermare che questa manipolazione dell’informazione è tornata come un boomerang ha chi l’ha lanciata.
    Non si è fatto altro che rafforzare Di Pietro nei confronti dell’opinione pubblica informata.
    Chiaramente chi rimane disinformato perchè legato solo alla stampa o alla TV avrà aihmè un’idea diversa.
    Il web sta dimostrando le sue potenzialità.

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