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Prostitute in Germania: un business da miliardi di euro (ma non per loro)

Le politiche sulla prostituzione a livello europeo possono essere classificate principalemente in tre categorie: proibizionismo, regolamentismo e abolizionismo. Se il primo e l'ultimo modello sanzionano sia la parte venditrice sia la parte acquirente, basandosi sul presupposto di un giudizio di immoralità della prostituzione, il regolamentismo, invece, "si fonda sull’idea che la prostituzione non sia un fenomeno da eliminare ma semplicemente da regolare e disciplinare, consentendo alle prostitute di lavorare esercitando però su di esse un controllo medico"

Tra i paesi dell'Unione europea che hanno scelto di applicare questa politica troviamo: Olanda, Austria, Turchia, Svizzera, Grecia, Ungheria, Lettonia e Germania. Proprio quest'ultima è una delle nazioni che registra il maggior numero di prostitute.

Le stime oscillano tra le 300 e le 400mil prostitute, che attirano una clientela che si aggira intorno a un milione e mezzo di uomini ogni giorno, per un giro d'affari che si aggira intorno ai 6,4 miliardi di euro l'anno. Se nell'800 le prostitute, localizzate in specifici e strategici posti delle città, erano ben tollerate dalla popolazione e dalle autorità, è stato con la Germania nazista che avvenne la prima centralizzazione dei bordelli cittadini e militari.

La vera e propria regolamentazione avviene solo con la riforma del 2002, la quale elimina il generale divieto di favoreggiamento della prostituzione e permette alle prostitute di ottenere un regolare contratto di lavoro. Secondo alcuni studi condotti nel corso degli anni dall'International Encyclopedia of Sexuality e dall'Hydra, un'associazione fondata da prostitute negli anni '80, il numero di donne dedite al "mestiere più antico del mondo" in Germania sarebbe addirittura raddoppiato dagli anni '90 ad oggi. Le prostitute possono lavorare come dipendenti di nightclub o bordelli e stipulare un normale contratto di lavoro, ma per la stragrande maggioranza esercitano il mestiere come lavoratrici autonome, a volte in luoghi squallidi e ai margini dei quartieri più desolati.

Questa foto è stata scattata da Albrecht Fuchs e ritrae uno dei 30 caravan in cui lavorano le prostitute di Am Eifeltor, vicino Colonia, una delle città extracircondaliari della Germania. Si tratta di una delle immagini riportate da Nisha Nilia Diu, vice caporedettare del The Sunday Times, in un'inchiesta per il Telegraph condotta in loco, dopo aver visitato alcuni dei più grandi bordelli presenti sul territorio e raccogliendo le testimonianze di chi vive dell'industria del sesso.

Il Pascha, a Colonia, è in assoluto il bordello più grande d'Europa. Nei suoi 29mila metri quadrati, suddivisi in 12 piani, può ospitare fino a 120 prostitute che pagano 175 euro per utilizzare una delle stanze per un tempo complessivo di 24 ore. Per quanto riguarda i clienti (se ne possono contare anche 1000 in un solo giorno), pagano un prezzo d'ingresso pari a 5 euro e pattuiscono la prestazione con la donna.

Una delle prostitute intervistate dalla giornalista afferma che "il prezzo per un rapporto sessuale è sceso parecchio negli ultimi anni, [...] ci sono donne che lo farebbero anche solo per un BigMac". E in effetti le prestazioni hanno prezzi piuttosto abbordabili, che oscillano mediamente tra il 10 e i 50 euro per una mezz'oretta di rapporto completo.

E la situazione peggiora se ci si sposta in altre zone del paese, come ad esempio Saarbrücken, capitale del Land tedesco del Saarland, il cui sindaco, Charlotte Britz, afferma: "Qui la prostituzione ha raggiunto livelli davvero intollerabili", non a caso in città si contano all'incirca 100 bordelli, quasi uno ogni 100 abitanti.

La maggior parte delle donne (circa il 63%) sono straniere, provenienti dall'Europa centrale e dall'Europa dell'est. La maggior parte di esse si sposta continuamente dalla Germania al proprio paese natale, mentre sono davvero poche quelle stabilitesi in Germania, proprio per questa ragione un numero sempre crescente di prostitute non gode di nessuna assicurazione sanitaria. Alcune di loro considerano questo lavoro "molto rischioso" e lo fanno soltanto per poter mettere qualche soldo da parte per poter avviare una propria attività, o per poter aiutare la famiglia lontana e nella maggior parte dei casi ignara della situazione.

Riportiamo di seguito due video. Il primo è la testimonianza di Robert, un giovane ventrieenne che si reca al Pascha due o tre volte a settimana dice. "Il fatto di aver legalizzato la prostituzione è sicuramente un bene, così gli uomini possono soddisfare le proprie fantasie senza preoccupazioni". Alla domanda della giornalista: "Non sarebbe più facile se provassi semplicemente a rimorchiare ragazze normali?", Robert risponde: "Qui è tutto più semplice. Paghi esattamente per ciò che vuoi".

 

La seconda testimonianza è quella di Jacky, una trentaseienne, madre single, che nel giro di due anni è stata con più di cento uomini guadagnado tra i 100 e i 150 euro per ogni prestazione. Jacky racconta che quello della prostituta non è un mestiere semplice, a volte è rischioso, e che gli uomini pagano a seconda della loro pervesione: "Più soldi ti danno, più saranno perverse le loro richieste".

 

 

Questo il volto della prostituzione e dell'industria del sesso nella Germania contemporanea.

 

I video e le foto nell'articolo fanno parte dell'inchiesta del Telegraph. La versione completa la trovate qui

 

La foto in apertura è di Yuki Yaginuma/Flickr

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.138) 11 marzo 2014 12:16

    Il proibizionismo è l’acqua del pesce Mafia ed è meglio evitare questo dove si può, come il sesso a pagamento tra adulti e consenzienti. In più, bisognerebbe legalizzare e tassare la prostituzione in tutta l’Europa per fronteggiare la crisi e diminuire la politica d’Austerità.

  • Di 1bambinone (---.---.---.126) 7 maggio 2017 18:52

    Il governo della Germania è diventato semplicemente un’altro pimp che facendo i prezzi bassi sta divenendo sottomesso ai tradizionali pimp e persino alle mafie. Infatti sarà impotente contro le mafie. Se un governo si prende la responsabilità di regolamentare le prostitute non va a fare dei prezzi sotto forma di tasse tradizionali in quanto facendo ciò diventa un pimp. Qualsiasi azione del governo che incoraggia la continuazione dell’esercizio della prostituzione si traduce in "favoreggiamento della prostituzione" e non in lotta contro la prostituzione. Ma quando il governo diventa pimp farà mosse da pimp e da delinguente sia con lo stock market che con le banche. Pensate che già sta fallendo come pimp in quanto solo l’uno percento delle prostitute sta pagando tasse regolarmente. In un articolo ho letto questa frase sconcertante "Il governo della Germania è diventato semplicemente un’altro pimp che facendo i prezzi bassi sta divenendo sottomesso ai tradizionali pimp e persino alle mafie. Infatti sarà impotente contro le mafie. Se un governo si prende la responsabilità di regolamentare le prostitute non va a fare dei prezzi sotto forma di tasse tradizionali in quanto facendo ciò diventa un pimp. Qualsiasi azione del governo che incoraggia la continuazione dell’esercizio della prostituzione si traduce in "favoreggiamento della prostituzione" e non in lotta contro la prostituzione. Ma quando il governo diventa pimp farà mosse da pimp e da delinguente sia con lo stock market che con le banche. Pensate che già sta fallendo come pimp in quanto solo l’uno percento delle prostitute sta pagando tasse regolarmente.

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