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Il relativismo dei moralisti

Sul Corriere, imperdibile intervista a Gaetano Quagliariello, da cui si ricava l’esatta misura dello stato confusionale in cui versano i pasdaran del premier.

Si parte subito con la tesi degli ottimati (oggi è la magistratura, ieri era il sistema di pesi e contrappesi su cui poggiano o tentano di poggiare le democrazie costituzionali occidentali, domani vedremo che altro) che vogliono sovvertire la mitologica “volontà popolare”, così come espressa dal voto. Tesi rozza e logora, visto che insiste ossessivamente a porre il premier su un piano di sovraordinazione incondizionata rispetto ad ogni e qualsiasi entità, ordine o potere dello stato, tenti di esercitare le proprie funzioni e prerogative. L’aspetto più grottesco di queste ormai stucchevoli vicende è che stanno stimolando la formazione di una classe di “liberali mutanti”, che quotidianamente si agitano ed esagitano per difendere l’indifendibile, nel nome di principi che quasi un ventennio di berlusconismo hanno sottoposto ad una profonda e grottesca ridefinizione à la carte.

Quagliariello reitera il mantra del “privato”, ma si scorda che una figura pubblica apicale come il primo ministro di una sedicente democrazia dovrebbe evitare di porsi in posizione di ricattabilità. Ché di quello si tratta, e di niente altro. Invece, stiamo continuando ad ascoltare e leggere difese appassionate nel nome del privato che non è pubblico, come ribadisce Quagliariello, al quale difetta la logica, evidentemente. Il confine tra privato e pubblico, per un uomo politico, è particolarmente sfocato, fatevene una ragione senza invocare ogni volta il liberalismo violato o lo stato di polizia.

Perché a noi effettivamente non potrebbe fregar di meno se Berlusconi tocca il sedere a signorine discinte mentre racconta le sue assai logore barzellette. Anzi, di più: il cittadino Berlusconi potrebbe anche accoppiarsi col suo cane lupo, e per noi continuerebbe ad essere un non evento. Il problema si pone quando il premier Berlusconi decide che alcune di queste signorine discinte debbano essere destinate ad essere elette consigliere regionali (o magari parlamentari, o magari ministre, chissà) in contropartita diretta di tali manifestazioni di “affetto ed amicizia”, come direbbe lo stesso premier. E qui non c’è teoria “liberale” che regga, signori.

In alternativa alla strada meno accidentata dell’ammissione che sì, effettivamente il privato di un politico tende a divenire pubblico, soprattutto se oltrepassa determinati limiti, la grancassa mediatica e culturale delle suffragette del premier ha scelto il percorso tortuoso della relativizzazione, anche a costo di schiantarsi ad alta velocità contro il muro dei propri precetti morali e moralistici. E così il cosiddetto discorso pubblico di questo paese si sposta rapidamente dall’artigianale “non avete prove contro di lui”, “il cellulare di Ruby poteva essere stato prestato ad altre persone”, “al telefono si dicono tante cose non veritiere”, ad un’ambiziosa agenda di ingegneria sociale, quella della ridefinizione della morale.

E chi migliore interprete del moralista ed antirelativista Quagliariello per questa audace operazione di relativismo?

Gli italiani sono vaccinati. E poi spesso c’è una doppia verità. Chi si scandalizza ora, poi non ha niente da dire nei confronti dell’assoluta libertà sessuale o del Gay Pride. Se uno è bacchettone può allarmarsi, se invece rivendica la sregolatezza non può stracciarsi le vesti, ora

Molto interessante, non trovate? C’è solo il piccolo particolare dell’”ipotesi” di violazione di alcune leggi, come accenna timidamente l’intervistatore. Chessò, di sesso con minorenni o di prostituzione. O magari (e soprattutto) pure di concussione, aggiungiamo noi, anche se questa ipotesi di reato, quella che se confermata ci assimilerebbe (per le modalità con cui è avvenuta) ad una repubblica delle banane, sembra essere uscita dai radar. Ma Quagliariello, che da piccolo deve aver studiato logica, ribatte pronto squadernando il suo inossidabile garantismo, oltre all’immancabile riferimento ai cattolici, che non fanno moralismo ma comprendono l’umana debolezza. Eccolo qui, il tic di un paese privo di senso della cosa pubblica: l’invocazione al cattolicesimo come matrice giustificazionista della morale pubblica che origina da quella privata. Siamo pecorelle smarrite, signora mia, e comunque c’è sempre il confessionale a sostituire la confessione.

A questo punto, poiché il premier ed i suoi ormoni proseguono tetragoni a non voler realizzare che la condotta privata ha immancabili e devastanti ricadute pubbliche, e che prima della eventuale dimensione penale di tale condotta ne esiste un’altra chiamata opportunità, che fanno i suoi innumerevoli piccoli ideologi? Si mettono all’opera per ridefinire il perimetro di quello che è moralmente accettabile. Sarebbero più credibili se non si sciacquassero la bocca ad ogni piè sospinto con la loro celeberrima triade “Dio, Patria e Famiglia”, e se non tentassero di criminalizzare una non meglio specificata “libertà sessuale assoluta” o l’omosessualità, ma la coerenza non è di questo mondo né di questo paese. Ma in fondo proprio di coerenza potrebbe trattarsi. E comunque, alla fine, un monsignore o un cardinale disposti a dichiarare che tutto va “contestualizzato”, cioè che tutto è relativo (ohibò, ancora!) lo si raccatta sempre, per strada.

Che accadrà, ora? Quello che accade da anni, il tentativo di minimizzare quello che non può più essere ficcato sotto il tappeto, con utilizzo estensivo delle solite armi di distrazione di massa del “così fan tutti”. La cosa che più fa rabbia, per relativisti incalliti come noi, è che se tutto ciò fosse almeno funzionale a preservare al potere il supereroe che ha rivitalizzato l’economia di un paese agonizzante, potremmo dire che vale la pena cercare di difenderne i comportamenti “problematici”. E invece non abbiamo neppure quello, e ci siamo ridotti a difendere un povero vecchio che insegue le sue fantasie sessuali e, ciò che è peggio, a farlo argomentando in nome di un malinteso liberalismo.

Nella foto: Il privato è pubblico, a giorni alterni

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.118) 19 gennaio 2011 12:35

    caro Phastidio 


    Il problema non è Quagliariello ,cosi’ come non lo è Gasparri ,cosi’ come non lo è Capezzone ..... e potrei continuare .
    Il problema è il deficit di coscienza civile che c’è in questo paese . Se togli questi ne trovi altri pronti a fare le stesse identiche cose ,esattamente come quando arresti i mafiosi e altri subito li rimpiazzano .
    Berlusconi per quasi la metà degli italiani ,anche se il suo consenso diretto è meno del 25% degli elettori ,rappresenta non una anomalia ma una garanzia .
    Stamani alla radio intervenivano dei sottosviluppati mentali che glorificavano le imprese goderecce di Silvio . Tu prova a pensare cosa sarebbe successo in qualsiasi paese civile del mondo se fosse successo un quindicesimo di quello che stà facendo il nostro premier .
    Per un pompino di una stagista Clinton lo hanno messo arrosto a fuoco lento e si è bruciato politicamente (adesso è a rimorchio della moglie).
  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.173) 19 gennaio 2011 12:59
    Damiano Mazzotti


    Forse il mondo è cambiato è Kennedy era Kennedy, ma i problemi di Clinton sono nati principalmente dal fatto che aveva mentito alla nazione sotto giuramento e non tanto per il pompino...

    Stessa cosa dovrebbere essere per Berlusconi...

    Poi potrebbe risultare vero che Karima ricattò anche un suo precedente findanzato a cui non aveva rivelato la minore età... Probabilmente è stata lei la prima a mentire e uno non può pagare per le menzogne degli altri...

    Berlusconi dovrebbe pagare penalmente per i suoi eventuali rapporti con la mafia, e politicamente per l’illegittimità di molte sue leggi, non per dei rapporti sessuali consezienti con delle donne con determinate predisposizioni...

    Qui non si sta capendo nemmeno la differenza tra pagare una prosituta e sfruttarla... I soldi ce li ha rimessi grazie alla superficialità (o vendette) dei suoi collaboratori, non li ha guadagnati...

    O indurla... Una che ha scelto quella strada prima di incontrare Berlusconi non è stata indotta... Lo era già ampiamente,,,

    La vita sessuale dovrebbe essere una cosa privata in un paese moderno e se dovessi essere operato da un bravo medico o aiutato da un bravo poliziotto non mi vado certo a interessare dei suoi gusti sessuali... C’è anche molta invidia in quel che succede oggi in Italia...

  • Di paolo (---.---.---.118) 19 gennaio 2011 13:24

    Damiano , mi dai l’impressione che tu ci giri intorno e non si sa bene cosa vuoi concludere . Certo che non era il pompino in se in discussione , ma che se lo fosse fatto fare da una stagista( vedi probabile favore per fini di carriera ) in una sede istituzionale e che poi avesse mentito al popolo americano . E ti dirò che umanamente mi sono sentito vicino al povero presidente perchè era evidente che aveva mentito per imbarazzo comprensibile . Questo puttaniere non solo non è imbarazzato per le sue imprese , ma è pure beffardo , rilancia . Tu stai pigliando una cantonata colossale se confondi il "moralismo " ,fatto di pruriti clericali e di sguardi dal buco della serratura , con il senso di moralità che dovrebbe connotare un rappresentante delle istituzioni . Stai confondendo i piani , sei completamente fuori strada .

    Non c’entra nulla il consenso delle donne , c’entra la dignità e la coerenza di un soggetto che predica bene , per raccogliere il consenso dei fessi , e razzola malissimo . La credibilità è la dote principale di un politico , e dimmi che credibilità puoi dare ad uno che si erge a difensore dei valori della famiglia e a difesa del rispetto delle donne e poi si comporta in questa maniera . Questo fasullo è un mentitore professionista che ci tiene in scacco perchè trova il sostegno di una parte geneticamente taroccata del paese e di tutti i sottosviluppati mentali che si bevono le sue balle .
  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.149) 19 gennaio 2011 15:20
    Damiano Mazzotti


    Io non voglio concludere niente, io voglio solo far riflettere...

    Se certe cose le fa dentro nel Palazzo del governo sono d’accordo, a casa sua può fare quello che vuole... Non esistono leggi che vietino il sesso di gruppo...

    Mentre ci sono leggi che vietano certe cose che lui ha fatto e c’è una Costituzione che ha infangato... I giudici bravi e onesti dovrebbero fare il loro lavoro e non alimentare una "lapidazione mediatica" su reati sessuali più o meno inesistenti... Oggi in Italia si può essere condannati per violenza sessuale (non per molestia) per un bacio dato una donna.... Grazie alla rigidità e all’imbecillità di certi giudici... Se l’Italia non funziona non è solo colpa dei politici... che guarda caso trovano facilmente dei giudici da corrompere...

    Nemmeno le vecchie leggi religiose vietavano il sesso di gruppo.... C’era la poligamia ed era vietato desiderare la donna d’altri per ovvi motivi di vendetta...

    Poi la Chiesa, l’aristocrazia, la democrazia, la burocrazia e borghese per questioni di diritti di successione ha imposto il matrimonio monogamico con licenza di scopare a vista per gli uomini più o meno potenti...

    Più dell’80 per cento delle culture umane al mondo è poligama... Un motivo ci sarà... E l’Occidente di estinguerà... 

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.69) 19 gennaio 2011 16:30
    Damiano Mazzotti


    Forse sto diventando un fondamentalista della libertà...

    Però nelle popolazioni di scimmie Bonobo (simili agli scimpanzè), dove fanno sesso di gruppo, non si fanno la guerra, mentre nelle popolazioni di Scimpanzè c’è più aggressività interna (lotte fratricide) ed esterna (guerre)

    E nelle società umane più floride c’è più libertà sessuale... Un motivo ci sarà....

    Forse liberare la sessualità può aiutare a prevenire la guerra...

    Però le femministe italiane di oggi sembrano avere questo motto:

    "Ricordati che sei un maiale e che devi morire. E che sei un maschio cornuto"

    Gli uomini sono dei maiali, è vero, ma si innamorano pure loro...

    E le donne si innamorano, è vero, ma sono delle gran maiale pure loro... Quando vogliono, e quando possono ricavarci molti vantaggi...

    Solo noi uomini lo facciamo per puro piacere e ci spendiamo un sacco di soldi dietro...

    Fino al punto di accontentarci di molto sesso virtuale come fanno molti uomini sposati online, onair, ontheroad e face ti face....

  • Di Claudio Paudice (---.---.---.27) 19 gennaio 2011 16:47

    secondo me stai diventando un fondamentalista dell’ovvietà....


    qua nessuno ha detto che berlusconi non possa fare sesso con trecento donne insieme...può fare tutte le orge che vuole se ha di questi gusti sessuali....con chi vuole, con maschi femmine androgini trans ecc ecc..

    due cose non sono permesse: che commetta reati e che si renda ricattabile..tralasciamo l’aspetto morale e la coerenza che attengono alle cariche pubbliche, berlinguer ne parlava già negli anni 70 e non ha portato a nulla, quindi. focalizziamoci su questi due casi.

    se vengono commessi reati e se si rende ricattabile non è più una questione privata ma pubblica. pubblica perchè ci vanno di mezzo i cittadini. 

    non è che se io squarto mia madre in casa mia, posso dire ai giudici: vabbè, l’ho uccisa a casa mia non nel palazzo del governo, quindi è una faccenda privata. non costringerci a fare commenti banali

    leggo sempre i tuoi commenti, e vedo che questo aspetto proprio non lo riesci a concepire. non è questione di moralismo o di etica pubblica, ma di rispetto della legge.

     esempio, se ruby dice: io non parlo ma tu fammi diventare consigliere comunale del paese di Damiano Mazzotti, per te, fondamentalista della libertà, sarebbe giusto?

    se lo è, allora alzo le mani. 

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