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 Home page > Attualità > Economia > Il reddito minimo garantito. Perché in Italia non c’è?

Il reddito minimo garantito. Perché in Italia non c’è?

Il Reddito minimo garantito esiste in tutti i paesi europei tranne che in Italia e Grecia. Eppure è uno strumento fondamentale di ogni welfare che si rispetti. In Italia invece neanche quelle forze politiche presenti in parlamento che si dovrebbero distinguere per una attenzione allo stato sociale affrontano la questione. Perché? Parliamone

Innanzitutto iniziamo col dire che il reddito minimo garantito, da qui in poi Rmg, non ha nulla a che fare né con la indennità di disoccupazione, né con la cassa integrazione che infatti esistono in Italia. Il Rmg in Europa, invece, non esiste solo in Italia e in Grecia. Perché? Parliamone e conosciamo meglio questo strumento fondamentale di uno stato sociale che si rispetti.

Iniziamo con il fare nomi e cognomi: In Gran Bretagna il Rmg si chiama Income-based Jobseekers Allowance e corrisponde a circa 350 euro per mese ed è tanto radicato nella struttura del welfare che non venne tolto o ridotto neanche durante il periodo della deregulation della Tatcher, tanto veniva e tuttora viene considerato indispensabile. In Germania abbiamo invece l’Arbeutlos engelds II che è di 345 euro e va a cittadini dai 16 ai 65 anni. Ed in Francia, appena oltralpe? In Francia c’è il Revenu minimum d’insertion social. Permettetemi di sorvolare sulla situazione dei paesi scandinavi dove lo stato sociale eccelle.

A chi spetta il Rmg? In Europa copre sia chi non ha ancora un lavoro sia chi ha perso il lavoro e non ha diritto all’indennità o perché l’ha esaurita o perché non ha versato i contributi. Quindi spetta, ad esempio, a chi ha terminato gli studi e non avendo ancora trovato lavoro può magari, in coabitazione con altri giovani, rendersi indipendente dalla famiglia ed iniziare la sua avventura alla ricerca di un primo impiego. Allo stesso modo il Rmg aiuta chi non ha accesso alle altre indennità di dispoccupoazione per i motivi che ho sopra esposto ad evitare di rimanere senza reddito ed a finire come troppo spesso succede in Italia sulla strada a dormire dentro i cartoni. E non per scelta.

E’ palese come il Rmg sia uno strumento che garantisce l’inclusione sociale e sinonimo di politica illuminata. Ma perché in Italia nessuno affronta la questione del Rmg? Eppure è del 1992 la raccomandazione 92 441 Cee sulla garanzia minima di risorse, direttiva che impegnava gli stati membri ad adottare misure di garanzia di reddito. Dove trovare le risorse? Proporrei una tassa sui grossi patrimoni. Invito ad inviare commenti e notizie al riguardo.

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