• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Il lavoro è la miglior medicina contro la mafia

Il lavoro è la miglior medicina contro la mafia

Dalla crisi si può uscire? Si dice chi fa da se fa per tre. Non la penso così. piccoli averi non fanno un patrimonio. Anche nella nostra provincia, Agrigento, – da Sciacca a Licata, da Agrigento a Canicatti, da Porto Empedocle a Favara, Palma, Naro, Aragona, Siculiana e i 44 Comuni posseggono dei piccoli averi. Solo insieme possono costituire un grande patrimonio.

I paesi devono diventare ciascuno di essi il quartiere di una città metropolitana, l'Akragas. Non credo sia possibile uscire dalla crisi nella quale si trovano le nostre città se non si convincono classi dirigenti e popolazione, anche dal punto di vista utilitaristico, che stare insieme sia la cosa migliore.

Qualsiasi piano di sviluppo o si collega con altri piani per costituire un'unica strategia, oppure si corre il rischio di non riuscire a tradurre le ambizioni in fatti concretamente realizzabili. Questa è l'intuizione, mal capita, malamente sfruttata o forse non sfruttata rispetto ai patti territoriali o ai contratti d'area, ovvero agli obiettivi di sviluppo dell' agenda europea.

Un fallimento dovuto agli individualismi di ognuno di noi. Il piano strategico non è nato e non è stato vissuto abbastanza perché probabilmente, come i precedenti patti, non ha convinto gli attori principali che sono gli amministratori e le associazioni d'impresa.

Al di fuori del piano strategico, solo isolate iniziative destinate al fallimento, come è dimostrato dai cimiteri industriali e commerciali che abitano il nostro territorio. E' dentro il piano strategico che può trovare risposta e sostegno finanziario l' impresa che va distinta da quella che si appalta un servizio o un lavoro da quella che, invece, produce merci da offrire al consumo locale e alle esportazioni.

Una merce che può competere con tutto il mondo è data dai giacimenti culturali, monumentali e archeologici; non parlo del paesaggio perché è stato devastato e deturpato dai peones del cemento. Così come l'economia del turismo, da sola, non riesce a rilanciare lavoro e redditi, nessun' altra economia può riuscirci da sola. In parallelo, nessuna città si alza in piedi da sola.

I paesi rurali o diventano agro-industriali o vanno fuori mercato, o si consorziano ed entrano nella Grande Distribuzione, o restano economie marginali.

Questo esempio vale per tutto il resto. Insomma occorre sceglie "la comune" per condividere gli sforzi e vivere insieme la crescita, altrimenti alla marginalità economica risulterà conseguente l'emigrazione, la immobilizzazione dei talenti, la paralisi della scala sociale e la sconfitta palese di una classe dirigente che non è soltanto quella politico-amministrativa ma anche quella burocratico- imprenditoriale.

Ma dobbiamo liberarci di uno zavorramento sociale che pesa fortemente in quei contesti nei quali l'impresa che vuole crescere risulta condizionata o addirittura strozzata dalle attività criminali di una mafia che trova fertilizzanti nella grande area della disperazione, della disoccupazione e dell' assenza di prospettive.

Il lavoro è la migliore medicina contro la mafia, mentre la scuola è il migliore cantiere per costruire la cultura antimafia. L' imprenditoria ed il mercato del credito devono saper trovare la via della loro funzione sociale, diversamente, rischierebbero di apparire (per quanto non lo sono), ininfluenti rispetto al destino di un territorio.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares