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Il futuro dell’India è affidato al nucleare

Nonostante Fukushima, l'energia nucleare rimane tuttora un'opzione vitale per i Paesi in sviluppo. Neanche il disastro di Fukushima ha rallentato la corsa all'atomo. Ne è un esempio l'India, che pochi giorni fa ha ribadito i propri progetti futuri in merito.

Nel corso del raduno annuale dell'AIEA, il presidente della Commissione per l'energia atomica dell'India Srikumar Banerjee ha dichiarato che "Il ruolo del nucleare come fonte sicura, pulita e sostenibile per soddisfare le esigenze energetiche, nonché per affrontare adeguatamente i problemi del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, non può essere compromesso. Questo è tanto più vero per le economie emergenti, che mirano a fornire una migliore qualità della vita per i propri cittadini".
Fonte: Globalsecurity.org

Delhi
punta molto sullo sviluppo dell'atomoIl nucleare è la quarta fonte di energia elettrica nel Paese, dopo i classici comparti termico e idroelettrico e la novità delle fonti rinnovabili. L'India dispone di 20 reattori dislocati in sei centrali nucleari, per una potenza generata di 4.780 megawatt. Altri cinque centrali sono in costruzione, per un incremento di capacità di ulteriori 2.720 megawatt. L'obiettivo del governo è aumentare la produzione fino a quota 64.000 megawatt entro il 2032.

Il maggiore ostacolo a questo obiettivo è la scarsità di uranio. È vero che grandi depositi (44.000 tonnellate) sono stati scoperti nel bacino dell'Andhra Pradesh a marzo di quest'anno, ma nel complesso le riserve domestiche non bastano a sostenere l'incremento di energia pianificato. Il Paese è dunque dipendente dalle importazioni estere. Dai primi anni Novanta, il principale fornitore è stata la Russia. Ma il calo dell'estrazione nel gigante eurasiatico ha comportato un crollo del 12,83% della produzione di energia elettrica dal nucleare nel biennio 2006-08.

Da allora l'India ha stretto numerosi accordi bilaterali in materia di cooperazione sul nucleare civile e sulle tecnologie energetiche (con FranciaStati UnitiRegno UnitoCanada Corea del Sud), nonché contratti di fornitura di uranio (RussiaMongolia, KazakistanArgentinaNamibia e Niger).

Vale la pena segnalare la partnership intrapresa con il Kazakistan, iniziata già nel 2009 e rafforzata da un accordo intergovernativo sottoscritto lo scorso 16 aprile 2011. I due Paesi hanno così stretto una salda cooperazione in tema di energia atomica per usi civili, che prevede una fornitura di combustibile (2.100 tonnellate entro il 2014), la costruzione e gestione comune di centrali nucleari, una joint venture per l'esplorazione e l'estrazione di giacimenti di uranio, lo scambio di informazioni scientifiche e di ricerca.

È noto però che le ghiotte riserve kazake sono già appetite dalla Cina, l'altro gigante del continente. Pechino ha stretto sostanziosi accordi con Astana al fine di assicurarsi la maggiore quantità possibile di uranio kazako, cercando di instaurare un monopsonio (monopolio dal lato della domanda) a carico degli altri grandi acquirenti del combustibile, ossia Russia e, ovviamente, India.

Non tutti sono d'accordo con la scelta nuclearista del governo. Le recenti proteste nel villaggio di Koodankulam testimoniano quanto sia forte l'opposizione popolare ai progetti di espansione nucleare. E non è l'unico ostacolo.

Cina e India sono i primi Paesi energivori del continente e tra i principali nel mondo. La necessità di assicurare sempre maggiori fonti per alimentare la propria economia si sta trasformando sempre più in una corsa a due, dove il traguardo è rappresentato tanto dal petrolio mediorientalequanto dalle miniere d'uranio. La posta in palio è l'indipendenza energetica. La gara è appena iniziata.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.167) 21 ottobre 2011 00:47
    Renzo Riva

    Ma guarda!
    Chissà se l’autore sa che l’india sta sperimentando un prototipo di V generazione
    a Uranio e Torio.

    COS’È L’ E N E R G I A?

    Energia è la capacità di svolgere lavoro, nello specifico lavoro meccanico. L’energia trasformata in lavoro meccanico si concretizza in beni di consumo e in servizi, in definitiva in benessere. Maggiore è la quantità d’energia fruibile a basso costo, maggiore è la quantità di lavoro meccanico, beni e servizi, grazie ad essa fruibili, in definitiva maggiore è l’opulenza d’una società.
    Come si fa ad avere un’idea a "misura d’uomo" della quantità d’energia che oggi utilizziamo?
    Facciamo riferimento proprio all’uomo, la cui potenza media, sotto sforzo protratto, è di un decimo di cavallo, pari a circa 75 Watt, ovvero la potenza assorbita da una lampadina tradizionale di media potenza.
    Per azionare un moderno ferro da stiro di 1000 Watt (W) si dovrebbe impiegare l’energia di almeno 13 uomini; andare in giro con una vettura di media potenza (70 CV) è come farsi scorazzare da una portantina sorretta da 700 schiavi. Una cosa impensabile persino per il più folle e megalomane degli imperatori romani.

    L’importanza dell’energia in una società moderna
    Fu l’introduzione del cavallo, al traino dei carrelli prima spinti dall’uomo, nelle miniere inglesi di carbone, che, aumentando la produttività per addetto e di conseguenza riducendo i costi del chilogrammo di carbone, rese possibile la prima rivoluzione industriale, consentendo l’impiego e la diffusione delle prime macchine termiche negli opifici.
    Il lavoro meccanico a costi competitivi che si sommava a quello manuale dell’uomo consentiva di accrescere la produzione di beni ed i consumi, di produrre maggiore ricchezza con beneficio di tutti, anche se all’epoca si organizzò un movimento tipo "no global" che si opponeva alla diffusione delle macchine, divenuto famoso con il nome di luddismo.

    RISORSE NATURALI DI COMBUSTIBILI

    Fonte___________________________ anni

    Petrolio___________________________ 40

    Gas______________________________ 50

    Carbone _________________________200

    Uranio ___________________________200

    Lignite ___________________________300

    Uranio in surgeneratori ___________20.000

    Uranio e torio in surgeneratori _____infinito

    Per quanto concerne le riserve stimate di combustibili fossili, va fatto presente che lo sfruttamento di riserve non convenzionali di combustibili fossili (giacimenti dei fondi oceanici, scisti bituminosi, idrati di metano) potrebbe elevare di diverse centinaia d’anni l’attuale disponibilità dalle riserve convenzionali, anche se va detto che lo sfruttamento dei giacimenti non convenzionali pone problemi severi sia di carattere ambientale che di costi. Quanto all’uranio, questo elemento può estrarsi, ma ad un costo sino a 10 volte quello attuale d’estrazione, da giacimenti convenzionali, anche dall’acqua marina che ne contiene in concentrazioni di circa 3 ppb (parti per miliardo). C’è però da notare che l’impiego di reattori di nuova generazione porterà la durata delle riserve d’uranio a 20.000 anni.

    Le risorse naturali d’Uranio

    Le riserve accertate d’Uranio sono oggi più ricche in potenzialità energetica di quelle petrolifere, benché siano state finora meno investigate. I Giapponesi studiano l’estrazione dall’acqua del mare... cosa possibile e che darebbe accesso a quantità ancora più significative, ma con un prezzo del kg di Uranio molto più elevato dell’attuale.

    In certe regioni si trova Uranio nel minerale in natura fino al 50% di purezza (per esempio Cigar lake in Canada).

    Si dimostra che al raddoppio dei prezzi dei vari combustibili risulterebbe che l’aumento percentuale del prezzo del kWe (chilowatt elettrico) prodotto è pari a:

    Nucleare 9%
    Carbone 31%
    Gas 66%

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