Il "fantomatico" ponte sullo Stretto di Messina
Dopo aver investito circa 400 milioni di euro in progettazioni e sondaggi del terreno, il ponte sullo Stretto di Messina non riceverà più contribuiti pubblici, o meglio i capitali stanziati per la sua realizzazione potranno essere utilizzati anche per altre infrastrutture. Una sorta di pietra tombale, dopo che anche l'Ue aveva cancellato il ponte dalle opere da finanziare a livello comunitario. L'ultima speranza risiederebbe nei "fantomatici" capitali privati.
La sceneggiata storica del ponte sullo Stretto sembra essere giunta all'epilogo. Tuttavia il Governo italiano e il sindaco di Messina, Buzzanca, si mostrano ancora possibilisti. In verità la mozione presentata dall'Italia dei Valori e approvata dalla Camera, sembrava essere l'ultimo atto: i capitali inutilizzati del Ponte potranno essere reinvestiti in altre opere necessarie. Quello che non è ancora chiaro, a questo punto, è il metodo con il quale saranno reperite le risorse necessarie per la costruzione della grande infrastruttura.
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