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 Home page > Tribuna Libera > Il falso senso di responsabilità del Pd

Il falso senso di responsabilità del Pd

Cosa vuol dire senso di responsabilità?

Il peso del voto, il peso della delega, il peso di condurre nelle dovute sedi le istanze di chi ha espresso un voto politico di rappresentanza.
Il senso di rappresentare la sovranità popolare.
Bene, tutte chiacchere.
 
Tanti partiti, tanti interessi simili e ipocritamente contrapposti.
Il Pdl è in chiara difficoltà, ma è sempre al potere.
Il Pd guarda, osserva il continuo masochismo del Pdl, manifestando qualche volta grido d'indignazione, ma senza vera azione.
Praticamente il Pd, che per forza di cose è il partito che rappresenta a livello istituzionale l'alternativa di governo al Pdl, rischierà di vincere le prossime elezioni senza aver fatto campagna elettorale.
 
Il senso del disgusto è così diffuso, ampio, che salvo catastrofismi improbabili, il Partito Democratico diverrà forza di governo per la logica dell'alternanza, non certo per quella della vera alternativa. Ma la cosa che mi lascia più perplesso, non che ciò mi sorprenda, ma sono del parere che le cose devono essere dette, scritte, è che tale partito in verità non ha alcun interesse della situazione sociale italiana.
 
Se fossero veramente responsabili, avrebbero messo da tempo da parte i giochini di potere, per fare cadere tal governo berlusconiano.
Quante occasioni mancate?
Se ne potrebbero contare un paio a settimana.
Invece no.
Il Pd, con i suoi partiti satelliti, ha deciso di attendere.
Ha deciso che il Pdl morirà da solo, che non è necessario mobilitarsi su tutti i fronti per porre fino a questo governo a dir poco comico ma anche pericoloso.
Ha deciso di osservare, di lanciare qualche volta un grido di indignazione.
Ha deciso di attendere.
Attesa.
 
Ed in tale attesa, che dura da mesi, gli italiani devono sorbirsi ancora tanti provvedimenti di tal governo, tante miserie di tal politica tanti disgusti di tal sistema.
Gli italiani aspettono.
Quelle grandi iniziative, di natura meramente spontanea, come la manifestazione per la dignità delle donne, come il referendum per i beni pubblici, come le manifestazioni a difesa del lavoro, sono state relegate in un angolino dalla politica istituzionale.
 
Non devono essere i movimenti, non devono essere i semplici cittadini a determinare la caduta del governo.
No.
 
In questo paese ciò non può accadere.
Dove andrebbe a finire il potere delle strutture concertative sindacali confederali o dei partiti di Stato? Ma nello stesso tempo il Pd, non che io lo sostenga, con il suo grande senso di responsabilità ha deciso che questo governo dovrà cadere da solo, per problemi di natura politica interna, ha deciso che i movimenti devono essere contenuti e rallentati nella loro corsa.
Il potere della delega.
 
Credo che in questo paese regni un gran senso di stanchezza.
Molti sono consapevoli del fatto che il Pd non è la vera alternativa, ma semplicemente il male minore.
E quindi meglio il male minore che il male peggiore.
Una cosa è certa, l'Italia non è la Spagna, non è la Grecia, sia per la situazione economica e sociale che per il grado di resistenza posto in essere dai movimenti che riescono a superare l'ostacolo della partitocrazia.
Ed allora continuiamo ad osservare, continuiamo a sentir dire cosa è Italia migliore cosa è Italia peggiore, per poi?
Il passo successivo?
Dobbiamo dipendere dalla volontà dei partiti?
Ci siam tutti omologati nella delega politica?
 
Non lamentiamoci allora del fatto che Berlusconi continua a governare.
Se il Pd lo avesse veramente voluto, avrebbe già da tempo fatto cadere quel governo, ma i giochi di potere interni vengono prima di ogni cosa, prima dei problemi veri dell'Italia.
A chi vuoi che importi che la scuola pubblica giunge alla sua fine?
Che fondazioni private determineranno i percorsi di valutazione delle scuole e dei docenti?
Che la libertà d'insegnamento si andrà a farsi friggere?
Che la precarietà è divenuta stabile e sarà destinata a rimaner così per anni ed anni?
Che la gente muore nelle galere?
Che spendiamo soldi pubblici per accontentare gli interessi dei soliti privati?
 
Questo è il sistema.
Sistema in cui sia il Pd che il Pdl ne sono parte costituente ed integrante.
Questo paese continuo a non comprenderlo.
O forse lo ho compreso sin troppo bene.
Voglio essere provocatorio.
D'altronde è un popolo, non popolo, abituato a delegare anche il pagamento delle bollette, figuriamoci se vuole assumersi la responsabilità diretta di far saltare sia questo governo che tutto il sistema della partitocrazia oggi esistente.
Troppo faticoso.
Meglio sorseggiare una bevanda al bar e ridere innanzi alle comiche politiche italiane.
Peccato che dietro queste comiche, targate anche p2,p3,p4, si cela il vero potere del sistema sociale ed economico di tal non più bel paese.
P2, P3, P4 ,sarà un crescendo fin quando non arriveranno ad una data P ed un dato numero che sarà figlia dell'esasperazione con cui si provocheranno violenze su violenze.
E' a questo che vogliono arrivare?

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.194) 20 giugno 2011 20:03

    Ultima chiamata >

    Nel 2010 il PIL è fermo al 94,7% di quello ante-crisi (2007). Il tasso di crescita non arriva a metà della media europea.
    Dal 2008 il Debito pubblico è cresciuto di quasi 290 miliardi.
    Dopo i 24 miliardi di “tagli” decisi nel 2010 a luglio ci sarà una manovra “correttiva” da 3-5 miliardi. C’è di più. Per riequilibrare il bilancio ci vorrà anche un’ulteriore cura da 40 miliardi.

    Da 6 mesi la cosiddetta “terza gamba” difende, alla Camera, “quota 314” di una maggioranza “purchessia” fedele all’appello del “tutto tranne elezioni”.
    Il paese non può più “vivacchiare”.

    La soluzione non è tornare alle urne senza una prospettiva credibile.
    Serve subito una larga “convergenza” su alcuni obiettivi prioritari.
    Dalla riforma della legge elettorale alle azioni in grado di gestire le urgenze economiche e riscoprire l’equità sociale.
    Una agenda programmatica da svolgere in pochi mesi.
    Il passaggio obbligato anche per un prossimo ritorno alle urne.

    Più passa il tempo e maggiori saranno i “sacrifici”.
    La storia insegna che la Febbre del Tribuno non rinuncia mai ai propri interessi fino a …

  • Di paolo (---.---.---.138) 21 giugno 2011 10:01

    Perfettamente d’accordo con PV21 e , caro Marco , se è vero che il PD in questi anni ha fatto una opposizione più di facciata che di sostanza è anche vero che Berlusconi godeva di una posizione di rendita in virtù del patto scellerato con la Lega e dell’intorpidimento mentale di masse di imbecilli pronti a firmare in bianco la delega ad un soggetto di tal fatta .Contro tale potere il PD poteva fare ben poco e forse è anche meglio cosi’ vista la loro tradizionale difficoltà ad imbroccarne una dritta . 

    Berlusconi è al capolinea per fatti che si sono succeduti , uno dietro l’altro e di cui l’artefice principale è proprio lui . C’è poi il risvolto della Lega che ha finito la benzina del federalismo perchè anche nelle zucche dei "padani" comincia a svanire l’illusione creata dal loro guru Bossi . 
    Sono venti anni che Silvio e Bossi stanno prendendo per i fondelli gli italiani con le loro mirabolanti promesse e tutto l’armamentario immaginifico che hanno spruzzato giorno dopo giorno e oggi gli italiani si ritrovano peggio (molto peggio)di venti anni fa . Pensavi che poteva ancora durare ? 

    ciao 

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