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 Home page > Attualità > Politica > Il decreto legge del Governo è un condono di abusi?

Il decreto legge del Governo è un condono di abusi?

Il decreto legge interpretativo di talune disposizioni della legge n.108/68, emanato dal Governo solleva alcuni interrogativi che vanno chiariti.
 
Esistono le giustificazioni per un decreto interpretativo?
Esistono le ragioni di straordinarietà ed urgenza per un decreto interpretativo?
E’ un decreto interpretativo o un decreto innovativo?
 
Spunti per una risposta a questi interrogativi ci vengono forniti dalle sentenze della Corte Costituzionale n.39/06, n 232/06,e n.376/95. Il Governo ha giustificato la straordinarietà e l’urgenza del provvedimento con la necessità di garantire l’esercizio del diritto di voto. Possono essere considerate valide queste motivazioni? E’ sostenibile che la legge interpretata, la n.108/68, abbia impedito l’esercizio di voto?
 
Invero la corretta applicazione della norma interpretata ha sempre garantito l’esercizio di voto. Gli ostacoli all’esercizio di voto si sono creati per la sua scorretta applicazione.
 
Mancano le ragioni di necessità e di urgenza di un decreto legge.
 
Ogni decreto interpretativo può essere emanato solo in presenza di specifici presupposti giustificativi. Ma tali presupposti mancano, stante la numerosa costante giurisprudenza della norma interpretata che le conferisce un notevole tasso di certezza interpretativa.
 
L’assenza di incertezza interpretativa denuncia l’impossibilita di giustificare, sul piano della ragionevolezza, un decreto interpretativo.
 
Mancano i presupposti giuridici per emanare un decreto interpretativo.
Ma ammettiamo che la norma n.108/68 abbia precluso l’esercizio di voto. Ma questa norma è stata interpretata univocamente. Allora essa deve esser cambiata e non interpretata.
 
Le ragioni di straordinarietà e di urgenza addotte, giustificano un decreto innovativo e non un decreto interpretativo.
 
Peraltro il mutamento di un mezzo di prova (art 1 del D.L), la modifica di una procedura di ricorso (art 3 del D.L), sono innovazioni più che nuove interpretazioni.
Il decreto presentato dal Governo per i suoi contenuti, e per le ragioni addotte a giustificazione della sua necessità e della sua urgenza, è un decreto innovativo e non interpretativo.
 
CONCLUSIONI:
Quello che emerge, in questo decreto interpretativo, è la volontà di sanare degli abusi, più che individuare una variabile di significato, compatibile con la lettera del testo interpretato (sent.Corte cost n.15/95)

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