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Il coraggio della verità

Internet, i media, tutto il mondo della comunicazione è cresciuto a dismisura negli ultimi anni. Oggi tutti possono scrivere o parlare di tutto e di tutti. Ma di quanti possiamo dire che nel loro parlare o scrivere hanno avuto il coraggio di dire la verità? Ma siamo sicuri che esista ancora la verità! O forse sarebbe meglio dire che esistono molteplici verità, che mutano al mutare delle esigenze di ognuno. Allora anche io posso trovare il coraggio della verità, almeno della "mia verità" che sarà e rimarrà tale solo fino a quando qualcuno non contrapporrà la sua verità, diversa e contraria alla mia.Proviamo...

Tutti i giorni ormai una buona fetta della mia giornata è dedicata alla ricerca, lettura e analisi di notizie sparate alla velocità della luce e in enormi quantità dai media. Internet (che spadroneggia), televisioni (forse meglio "tantevisioni"), i giornali, le radio. A volte mi domando se la mia non sia diventata una mania, una malattia o forse addirittura una forma di ossessione.
 
Se ci rifletto bene in realtà è solo il mio carattere che mi spinge a ricercare e capire se nel sapere e nel dire degli altri c’è una qualche speranza di trovare una soluzione ai tanti, troppi, problemi che affliggono il nostro paese, ma forse più che il paese i paesani.
 
Crisi economica, crisi del lavoro, crisi finanziaria, crisi sociale, ne manca qualcuna? Tutti ci parlano delle molteplici sfaccettature della grande difficoltà che vive questa, tanto esaltata, vita moderna. Nessuno ci propone una soluzione vera!
 
Ci rifletto e mi domando: ma per trovare una soluzione ad un problema non posso prescindere dall’avere una visione completa del problema, dall’essere disposto ad accettarne tutti i suoi aspetti, consapevole delle cose che dovrò necessariamente cambiare, qualora sia effettivamente determinato per cambiare e risolvere il problema.
 
Devo quindi avere il coraggio della verità. Devo denunciare tutte le cose che non vanno affinché possano essere cambiate.
 
Sto candendo anch’io nell’errore di fare tante chiacchiere ma poca concretezza.
Cambio. Passo ai fatti concreti.
 
La mia azienda sta attraversando un momento di difficoltà. Colpa? La crisi, ovvio!
No non è vero, ma non ho il coraggio di dire la verità!
Bene, verità sia.
 
Negli ultimi 6 o 7 anni ho lavorato duro ho costruito rapporti interessanti e che hanno prodotto buon lavoro con importanti aziende ed enti pubblici. Ma poi è arrivata la crisi, il lavoro è diminuito, ma non è sparito, solo diminuito. Ma perché allora il mio fatturato è sceso del 70%, perché da dieci persone che lavoravano con me ho dovuto ridurre e ora siamo solo in tre?
 
La mia azienda si occupa di comunicazione. Ma non è quel settore in forte crescita ed espansione? Vero però...
 
La verità è che fintanto che c’era lavoro per tutti, anche quelli che avevano solo voglia di lavorare e magari anche di migliorarsi, non ci eravamo accorti che le strade, per alcuni autostrade, per arrivare al lavoro non sono uguali per tutti.
 
Quando il lavoro diminuisce e ci si mette a cercarne di nuovo scopri tante cose. Scopri per esempio che nel settore pubblico c’è una sola strada per ottenere lavoro: l’autostrada. Bene vorrà dire che sarà più veloce!
No vuol solo dire che devi pagare il pedaggio!
Si ma qui il pedaggio si chiama "mazzette!".
 
Ma è illegale!
E allora cambia strada!
Ma mi serve lavoro altrimenti come faccio a superare la crisi.
Cambia strada tanto non puoi pensare che tu, ultimo arrivato, possa ottenere del lavoro per il quale bisogna sborsare denaro in anticipo al politico o dirigente pubblico di turno. Nessuno si fiderebbe di te.
 
No ma io ho bisogno di lavoro e quindi ora se questo è il sistema sono disposto a sborsare "mazzette".
 
Lascia perdere o trovati un politico che garantisca per te.
Ma come la P... Srl che fino a qualche anno fa si occupava di altro ora prende un sacco di lavoro con l’assessorato....
 
E già ma sono anni che versa il 20/30% a... prova anche tu ad inserirti con i bandi di gara ma, sceglili bene perché la maggior parte sono pilotati.
 
La verità? Non esiste lavoro per chi non è del giro, in qualsiasi settore, con tutti gli enti pubblici. Prima della crisi con il privato si campava, durante la crisi senza il privato si... crepa.
 
Mi dimentico per un attimo della mia azienda perché mi sorge un dubbio: ma nessuno ha il coraggio di dire che se questo sistema si spezzasse si risolverebbero tutti i problemi di bilanci pubblici e di crisi economica. Si risparmierebbe un bel 20/30% su tutta la spesa pubblica, e allora sai quanti posti di lavoro, quanta assistenza sociale, quanto lavoro per le aziende.
 
Ma mai nessuno avrà il coraggio di dire la verità!
 

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