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Il circo delle emozioni

Quel che spaventa è il legame. Avere qualcuno. Usiamolo questo verbo aggressivo, avere. Dal vocabolario: verbo che indica un fondamentale rapporto di appartenenza. Prendiamoci la responsabilità di avere, tenere in mano, tenere dentro, occupiamocene. Avere qualcuno di fronte, occhi cui rendere conto, una vita di ossa e di sudore.

E allora forse il legame c’entra. La paura del legame, la paura della fatica del legame. Dal vocabolario: rapporto affettivo che comporta reciproca fedeltà oppure limitazione della libertà individuale. Eccolo qui il problema, essere qualche modo, singolarmente, limitati. Qualcuno meglio di me ha cercato il valore della libertà in qualcosa di condiviso, di comune, di aggregante. Avere un legame con qualcuno educa l’uomo all’altro. E la Famiglia è la struttura che lo insegna, che lo insegna proprio a partire dal fatto che non lo si sceglie. Insegna, detto semplicemente, ad amare (e amare non significa campi verdi e violini che suonano, amare è coraggio sudore ambizione). Ad accogliere l’altro, a educarlo, a compierlo. In Famiglia si costruisce la capacità di legarsi, di occuparsi, di avere. Di avere doveri.

Legami d'amore, d'amicizia, di solidarietà o magari d'odio. Legami diabolici, contraddittori, ambigui, pericolosi. Legami di complicità, di alleanza, nati dalla consuetudine o da bruciante passione. Legami ipocriti, destabilizzanti, crudeli. Legami che fortificano, esaltano, completano. Legami di partito, di fede, di omertà. Legami scandalosi, di sottomissione, di sopraffazione. Legami imbecilli, noiosi, esaltanti, oltraggiosi. Legami sentimentali, melodrammatici, paradossali, lievi. Legami per gioco, legami per sempre. Legami di sangue. Fili sottili e tenaci, spesso segreti a volte ostentati che intessono le trame delle vite degli uomini e delle donne.

Abbiamo più paura dei legami o della solitudine? "Un rapporto è più impegnativo e destabilizzante del solitario confronto con se stessi. Per questo oggi più che della solitudine si ha timore del confronto, e ci si affida a rapporti sempre più superficiali e mercificati, dove svalutando l'altro attutiamo anche la sua capacità di toccarci, travolgerci, condurci altrove. Ma un legame maturo è altra cosa, presuppone la capacità di donarsi al rapporto, di esporsi cioè a che l'altro ci trasformi". Una volta a stipulare l'unione eterna del maschio e della femmina c'era il matrimonio... "... oggi viviamo in una società che richiede ai suoi membri una grande mobilità sociale: noi non ce ne rendiamo conto, ma la condizione di single è quella più vantaggiosa per il mercato.

Un essere solitario, senza vincoli stabili, senza radici, con la possibilità di muoversi, cambiare territorio è il perfetto lavoratore. Per questo oggi uomini e donne inventano nuove forme di appartenenza, ridiscutono se è il caso di convivere o meno, di fare figli, cercano di adattare sentimento e complessità". Il futuro sarà senza legami? "Non saprei, ma se così fosse sarebbe un "deserto popolato di presenze mute"".

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