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Il cinema per tutti


Il Festival Internazionale del Film di Roma sarà accessibile per la prima volta (leggi qui o scarica la locandina qui), accessibile solo in parte è vero: 3 proiezioni in concorso e una fuori concorso dotate di sottotitoli e audiodescrizioni su 146 che invece saranno fruibili a tutti coloro che hanno suoni e possono usare gli occhi.

"Ma com'è? Perché solo 4 proiezioni su tante altre?", rispondo a questa domanda che mi si rivolge più volte al giorno, visto che anziché complimentarsi con chi è riuscito ad ottenere qualcosa arrivano come sempre prima le critiche e le malelingue invidiose. Rispondo: perché questo è stato il massimo che si è riusciti ad ottenere in un mondo che spende milioni di euro per un red carpet, dimenticando che la più alta visibilità la raggiungerebbe invece rendendo tutte le proiezioni accessibili e non solo 4.

Perché c'è tanto lavoro da fare, io e Stefano Pierpaoli lo stiamo facendo (senza aiuto da nessuno e senza compenso alcuno in cambio di un lavoro massacrante, perché i soldi per queste cose e per persone come noi non ci sono mai, però per altre ruberie si (ad esempio vedi qui). Perché finora nessuno se ne era mai occupato e perché è un primo passo da titani in mezzo ad altre associazioni che non concepiscono un cieco fuori da un centralino.

Di seguito un'intervista in cui parlo del cinema e non solo, girata da Stefano Pierpaoli in occasione del RomaFictionFest 2010: non è un capriccio personale, come qualcuno ha detto, il cinema accessibile a tutti deve diventare una normale realtà, e non solo un mio sogno. (Fonte: Laura Raffaeli)

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