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Il calcio in diretta streaming è diventato legale?

Se è tua abitudine seguire lo sport sul pc senza sborsare un euro, allora questa per te è una dolcissima notizia. L'ultima sentenza della Corte di Giustizia Europea potrebbe infatti risolversi in una legalizzazione dello streaming degli eventi sportivi.

Tutto ha origine in un pub inglese nel quale si trasmettono le partite della Premier League tramite una card e un decoder di un'emittente greca, il che fa risparmiare qualche sterlina al gestore ma va anche contro l'assegnazione dei diritti per gli eventi sportivi, che avviene con limiti territoriali.

E qui arriva la sentenza in questione, che reputa illegittimo questo limite. Come ci spiega l'avvocato Fulvio Sarzana di Sant'Ippolito:

Per i giudici europei, il sistema che vieta ai telespettatori di seguire le partite con una scheda di decodificazione in altri Stati membri è contrario alla “libera prestazione dei servizi” e alla concorrenza nell’Unione. Tanto più che, ha aggiunto la Corte, la Premier League non può reclamare alcun diritto d’autore sugli incontri calcistici, che non possono essere considerati alla stregua di “creazioni intellettuali” […] la sentenza dichiara espressamente che gli eventi sportivi non costituiscono creazione intellettuale e, laddove invece inquadrati dalla normativa nazionale nel sistema dei diritti di proprietà intellettuale, non possono essere oggetto di limitazioni di utilizzo da parte del titolare di diritti (sia esso la Lega Calcio ovvero l’emittente satellitare) su base territoriale, con il pretesto della giusta remunerazione dei titolari dei diritti.

Il dictum della Corte porta come conseguenza a mio modesto avviso, che se io acquisto su internet una partita ad un prezzo di dieci volte inferiore da una piattaforma greca (analogamente a quanto previsto dalla Corte in relazione alle schede da inserire nel decoder) posso tranquillamente godermi lo spettacolo in lingua greca e ad un prezzo molto più basso. Il principio della libera circolazione dei servizi deve valere infatti in un pub inglese come sulla rete”.

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